Regia di David Fincher vedi scheda film
Fino ad ora il film più bello della stagione: David Fincher, dopo il deludente 'Il curioso caso di Benjamin Button', dirige una magistrale sceneggiatura di Aaron Sorkin, tratta dal libro di Ben Mezrich 'Accidental billionaires', ben costruita sui diversi piani temporali e piena zeppa di dialoghi taglienti, che racconta la nascita del fenomeno sociale ed economico Facebook. La bravura nel lavoro svolto dall'autore sta, a mio avviso, nel riuscire a dare una plasticità tutta cinematografica ad un film che è basato quasi interamente su scene dialogate e si svolge quasi completamente in ambienti chiusi e cirscoscritti, come l'aula in cui si svolgono le udienze e il campus di Harvard. La storia analizza le diatribe sorte tra Mark Zuckerberg (Jesse Eisenberg) da una parte e Eduardo Saverin e i gemelli Winklevoss per la paternità della creazione ed il successivo intervento di Sean Parker (Justin Timberlake), inventore a sua volta di Napster, che provocherà l'accantonamento di Saverin, il cui contributo risulta decisivo nel dare il via al progetto. Aperto dalla folgorante sequenza della rottura tra il protagonista e la sua ragazza Erica Albright, il film viaggia spedito mediante il ricorso a molteplici flash-back fino alla desolante conclusione, in cui Zuckerberg, nonostante la sua 'creatura' abbia un valore economico stimato in decine di miliardi di dollari e 500 milioni di iscritti in giro per il mondo, è visto fondamentalmente come una persona sola. Ottima la prova di Eisenberg, molto aderente al ruolo. Voto: 8.
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