Regia di Darren Aronofsky vedi scheda film
Film molto sopravvalutato, che non mantiene le aspettative create da The Wrestler, precedente gioiellino del regista Aronofsky. The Wrestler colpiva per la crudezza e schiettezza con cui veniva portata in scena la storia di uno di questi combattenti, spesso visti come 'pagliacci strapagati'. Mentre il cigno nero, che doveva essere un'acuta analisi psicologica della schizofrenia, abbellita da un contesto "danzereccio" e da un cast potenzialmente interessante, risulta un'accozzaglia pomposa, vuota di significati e piena di allucinazioni mal riuscite e metamorfosi con effetti speciali evitabili. Un colossale 'vorrei ma non posso'. Vorrei sembrare intellettuale come Lynch (con i suoi flash onirici), ma non sono in grado. Vorrei sembrare un acuto osservatore della psiche umana come Kubrick, ma non ho il talento! Il risultato è un film banale, ampolloso e anche noioso. Alla fine ci si chiede 'Ma era proprio necessario girare questo film?'
Evidentemente Aronofsky si è spinto troppo oltre le sue capacità e lo stile sobrio e verista di The Wrestler.
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