Regia di Darren Aronofsky vedi scheda film
Il regista Aronofsky ha il suo modo di intendere i film, cosa che quanto meno lo rende originale e diverso da tanti altri. Non ha fatto tanti film, anzi pochi, ma notevoli. Dai primi, a L’albero della vita (carino), a The wrestler (bello), a questo, che è ritenuto uno dei suoi migliori. E anche per me, questo è un bel film da 8 .
Parla di questa ballerina, una eccezionale Natalie Portman (che in pratica regge il film), che è una malata di mente, perfezionista all’eccesso, che vuole a tutti i costi la parte della protagonista nel prossimo balletto. Balletto in cui il coreografo – regista vuole la stessa ballerina sia per il cigno bianco, che per quello nero, come è consuetudine per Il lago dei cigni. La nostra non è adatta a fare il cigno nero, troppo passionale rispetto a lei, perfettina ma un tantinello frigida, ma alla fine gliela fa, anche se l’enorme stress a cui si sottopone la fa sbroccare, con allucinazioni varie, pesanti alterazioni della percezione del reale, autolesionismo. Non concorre ad aiutarla la madre, una psicopatica fallita, ex ballerina senza particolare talento, che la tiene in casa come avesse ancora 10 anni.
La storia è tutta qua, se si vuole, ma sia la regia che l’attrice la rendono una cosa notevole. Nel cast anche Vincent Cassell e la Mila Kunis.
Film stralunato e non per tutti, ha portato la Portman all’Oscar; ebbe poi altre 4 nomination non andate bene. A Venezia un premio minore per la Kunis e niente vittoria, battuto da Somewhere, che non ho visto. Budget ridicolo e, a sorpresa, essendo a tutti gli effetti un film d’essai, ha avuto invece un successo incredibile al botteghino, diventando di gran lunga il film di maggiore successo di Aronofsky (e uno dei pochi non – flop, sarebbe da dire).
Immortale, direi
Bravissimo, impronta inconfondibile
Fantastica, una prova superba
Un valido corollario
Fa il suo, non una parte particolare
Particina, troppo simile alla sua vita?
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