Regia di Darren Aronofsky vedi scheda film
Ho tentennato parecchio prima di vedere questo film perchè il mio istinto mi suggeriva che avrei potuto non gradirlo ed alla fine, i miei presagi si sono rivelati certezze. Aronofsky è un ottimo regista, ma questa volta ha dato vita ad uno psicodramma visionario non del tutto riuscito ed affascinante. Il suo Cigno Nero, strapubblicizzato e stralodato dalla critica, con una Portman addirittura vincitrice d'oscar, per me non lo sfiora neanche il capolavoro, ma è invece parecchio sopravvalutato. Forse io di arte e poesia ci capisco poco, ma l'ho trovato davvero deprimente e stilisticamente ridondante. Gli spunti basilari della trama sono certamente particolari e degni della massima attenzione, solo che sono stati sviluppati inadeguatamente attraverso una formula così lenta, prolissa, cupa e lugubre, da rendere il film veramente asfissiante e perfino molto monotono dato che gira per tutto il tempo intorno ai problemi della ballerina Nina ed intorno alle varie sfaccettature della sua complessa introspezione psicologica. Inoltre, la sua funerea sensualità sia nelle scene di danza che in quelle di sesso è qualcosa che anzichè incantare ed assoggettare, turba ed infastidisce. Il suo difficile e conflittuale rapporto con la madre, con le sue antagoniste, con la sua complicata professione e con il lato buio di se stessa all'inizio coinvolge ed incuriosisce perchè ricco di tensione psicologica, di significati profondi e di enigmatiche ambivalenze, ma appare comunque privo di un senso compiuto. La storia in sè per sè di fatti è alquanto sconclusionata, perchè proprio non si capisce dove voglia andare a parare. Dopo averla seguita, provando emozioni a tempi alternati e discontinui, si prende coscienza di aver assistito ad uno spettacolo denso di ambiguità e di oscuri richiami del sesso, della vita, della morte e della repressione psicofisica, ma comunque privo della giusta validità. Si salvano ad ogni modo la fotografia, le scenografie e le interpretazioni intense di un cast discreto.
Un po' deludente.
Perfettamente calata nel ruolo, molto brava.
Eccellente.
Bravo, convincente.
S'è resa molto credibile nel ruolo dell'invidiosa psicopatica di turno, del resto ormai ultimamente la Ryder non fa altro che ottenere ed interpretare parti marginali e penose.
Un po' opprimente.
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