Regia di Mel Brooks vedi scheda film
Mel Brooks all’ennesima potenza (bei tempi), nel suo momento migliore e fa quasi un po’ impressione paragonare un film come questo ai suoi più recenti prodotti, per quanto in generale non mi sia quasi mai completamente dispiaciuto (anche perché i colleghi più giovani spesso non sono granchè).
La sua rivisitazione di un genere, quasi sacro per gli americani, riesce a mettere alla berlina una moltitudine di stereotipi del western, regalando un divertimento scatenato e piacevolmente assortito.
Così l’eroe, lo sceriffo, è un nero ed i banditi, approfittatori della povera gente, le proveranno tutte per vincere la loro battaglia, ma lui, all’apparenza non proprio rassicurante, riuscirà ad aver la meglio.
Ci si diverte parecchio in questo film grazie a sussulti continui regalati da battute ben studiate e situazioni che richiamano capisaldi del genere senza remore di sorta.
Va anche detto che qualche volta si cade eccessivamente nel volgarotto spinto, ma mi piace anche immaginare come questo possa essere stato accolto nei, almeno per me lontani, anni settanta.
Oggi è consuetudine, ed anche Mel ci ha sguazzato parecchio a seguire, ma immagino senza problemi che reazioni possa aver generato, mi fa ridere già solo questo pensiero.
Nel complesso proprio un bel film, uno dei migliori di Mel Brooks, a me è piaciuto pure un po’ di più del suo prodotto più riconosciuto di cui non occorre nemmeno fare il nome tanto è popolare.
Bravo a prendersi i suoi rischi e soprattutto nel riuscire a far ridere di gusto.
Ogni tanto eccede, ma, considerati i tempi, non è stato banale neppure in questo.
Più che sufficiente.
Mi pare che il doppiaggio non sia felicissimo, ma lui è simpatico per natura.
Per niente male.
Sa il fatto suo.
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