Regia di Tom Dey vedi scheda film
Ironia crudele: al passaggio dell’avviso «Nessun animale è stato maltrattato nel corso delle riprese», è inevitabile pensare che allo spettatore non è stata tributata altrettanta benevolenza. L’idea di partenza è già sottilmente perversa: prendere Sansone, colossale cagnolone di razza danese protagonista delle vignette comiche di Brad Anderson dal 1954 (da noi apparse su “Topolino” e “La Settimana Enigmistica”), personaggio storicamente muto, e farne un cane parlante. Di più, logorroico: gli animali non tacciono per un solo istante, cacofonicamente dotati di parola grazie alla computer graphic (cani & gatti sono in pelo e ossa, in digitale sono stati elaborati solo i movimenti labiali delle povere bestiole). La trama è elementare quanto lo stucchevole messaggio: parenti e amici sono più importanti della carriera (per il padre di famiglia succube del capo, un William H. Macy che vorremmo dimenticare) e dell’apparire cool (per Sansone, conteso tra le due compagini canine degli outsider e dei popolari). In originale (doppiato da voci ovviamente di razza) è un film riservato agli under 6; nella versione italiana, dopo il trattamento alla Shaolin Soccer che attribuisce a ogni cagnolino improbabili provenienze (e calate) geografiche, è indigeribile a qualunque età.
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