Regia di Carlo Sarti vedi scheda film
Il futuro, si sa, alcuni lo vedono in una boccia di cristallo. Alberto è uno di quelli, ma la sua boccia è piena d’acqua e con un pesce rosso dentro che non sembra esser muto come i suoi simili, perché si fa capire a colpi di pinna e con acrobazie inusuali. Un pò surreale e molto metaforico - noi uomini viviamo nell’acquario della vita piccoloborghese e conformista e non ne usciamo mai - Goodbye, Mr. Zeus!, già finalista al Solinas, è una commedia umano-ittica in cui Zeus è il pesce rosso con cui il protagonista Fabio Troiano progetta persino una rapina, «per diventare come Bonnie e Clyde, Robin Hood e Moby Dick, Tom e Jerry». Più che goldfish un goldfinger tra Bologna e la Svizzera che, sulla scia del Boris televisivo, si fa spettatore e protagonista, specchio delle umane debolezze e dell’inconscio. Bella idea, ma rimane quasi sempre sulla carta. Tutti si impegnano, dal regista e sceneggiatore Carlo Sarti che ha talento a Troiano che ha mestiere, ma il film è pervaso dallo stesso disagio disorientato che si legge spesso sul viso di Chiara Muti. Il sorriso e l’immedesimazione arrivano sempre tardi, all’intuizione non segue la favola in cui perdersi. E il film d’evasione (nel senso più ampio del termine) annega in un bicchier d’acqua.
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