Regia di Will Gould vedi scheda film
Interessante produzione inglese, The Wolves of Kromer è un fantasy riuscito purtroppo solo a metà: è una metafora molto chiara (e forse un tantino didascalica) costruita sull'equivalenza tra la figura del lupo e l'omosessualità, naturalmente calata in un contesto fiabesco (richiami a Cappuccetto rosso), e forse addirittura collocabile a metà strada (unicamente per vaghe somiglianze tematiche: l'ostilità del villaggio nei confronti della diversità) tra Scene di caccia in Bassa Baviera e Peter Grimes, bellissima e importante opera lirica di Benjamin Britten. In ogni caso, inoltre, è presente l'assassinio: in The Wolves of Kromer è l'uccisione della vecchia e invalida padrona, lasciata ai lupi dalle sue serve (due eccellenti e simpatiche interpreti, Margaret Towner e Rita Davies), negli altri è l'omicidio come pretesto per la totale condanna già meditata.
Comunque riferimenti (unicamente ipotetici) troppo alti per il risultato finale: dopo un inizio di buon auspicio grazie all'ironia insinuante e pungente puramente inglese, percepibile dai personaggi delle due citate domestiche, il film ha uno sviluppo abbastanza prevedibile e non molto incisivo, pur nella suggestione dei lupi dalle sembianze umane, con chiare allusioni alla forza delle credenze e dei luoghi comuni radicati e dominati dalla figura del prete (a sua volta, naturalmente, un represso), alla ricerca di identità, alla "devianza" come morbo sociale e creatura del demonio (i costumi però sono un pò ridicoli). Il finale pare anche affrettato e scontato, così il film non si sa bene come prenderlo, ma non è da buttare e si lascia almeno vedere.
Boy George (credo musicista) è la voce narrante del prologo. 6
Dvd Dolmen.
Poco interessante la musica di Basil Moore-Asfouri.
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