Regia di Ettore M. Fizzarotti vedi scheda film
Secondo capitolo delle vicende cominciate l'anno precedente ne Il suo nome è donna Rosa, diretto sempre da Fizzarotti - esperto indiscutibile di musicarelli - e con i medesimi protagonisti, quantomeno quelli centrali. Ma tornano anche molte delle spalle: dal piccolo Valter Brugiolo (9 anni, portato alla celebrità dalla canzone Popoff interpretata allo Zecchino d'oro 1967) al duo comico formato da Nino Terzo ed Enzo Cannavale, a caratteristi (spesso sfruttati dal regista) come Dolores Palumbo e i fratelli (Nino e Carlo) Taranto. Torna anche Bice Valori, che qui viene affiancata da Paolo Panelli, suo compagno artistico e anche nella vita. Particina anche per Lino Banfi. Sceneggiatura leggerissima firmata da Gianni Grimaldi, altra garanzia per questo tipo di opere blande destinate a un pubblico di affezionati (e a scomparire nel nulla entro breve). Pochissimi i motivi di interesse, soprattutto perchè di pezzi memorabili di Al Bano in questo film non ce ne sono. Cantano anche Brugiolo e la Power, tanto per allungare la durata della pellicola. Si tratta del terzultimo film con protagonista il cantante pugliese, che prenderà parte subito dopo ad Angeli senza paradiso (sempre diretto da Fizzarotti) e che poi rimarrà lontano dal grande schermo fino al 1983, quando girerà Champagne in paradiso con regista (certo non per caso) Aldo Grimaldi, figlio di Gianni. 1,5/10.
Storia d'amore contrastato fra un povero e onesto marinaio con la passione del canto e la bella figlia di un aristocratico.
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