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Jonah Hex

Regia di Jimmy Hayward vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Jonah Hex

di alan smithee
6 stelle

Jonah Hex e’ tratto da un fumetto western/horror pubblicato da DC Comics che proprio non conoscevo. Per questo e per il fatto che nutro sempre un certo interesse per gli inediti, (tra i quali spesso trovo interessanti sorprese e che considero degli incolpevoli perdenti meritevoli di recupero) mi sono interessato e ho voluto prenderne visione.
Popolato da un cast di prim’ordine in cui domina un Josh Brolin cupo e dal volto deforme, efficacemente reso da un make-up credibile, e che conferma una sua buona predisposizione e maturazione per ruoli finalmente da protagonista , il film corre via nella sua brevita’  tra spari, corse in treno ed esplosioni e volge presto ad una resa dei conti un po’ scontata ma godibile. Curioso anche se non nuovo, il ricorso iniziale ad un sunto delle vicende che sviluppano la trama per il tramite di disegni animati, e che traggono spunto dal fumetto originale; questo stratagemma consente al film di partire subito in quarta e di arrivare presto al suo rutilante epilogo. La storia e’ quella di un duello all’ultimo sangue tra un ex uomo di legge datosi alla macchia (il solito mefistofelico ed efficace John Malkovich, al quale manca solo il ruolo di cattivo in James Bond per completare tutta la casistica dei vilain interpretati sino ad ora) in seguito allo sterminio della propria famiglia. Di questo tragico evento ritiene colpevole unicamente il nostro protagonista , al quale riserva - una volta catturato - lo stesso crudele trattamento subito, marchiandolo anche sul volto con un infuocato sigillo deturpante.
Dato inizialmente per morto per mano di un rogo, il pazzo vendicativo Malkovich viene scoperto da un gruppo di soldati che assoldano Hex, da anni efficace cacciatore di taglie alla deriva e con il dono di colloquiare con i cadaveri, per rintracciarlo e catturarlo. Al fianco del tenebroso protagonista la sempre piu’ spettacolare bambolina sexy del momento, la spaziale Megan Fox la cui bellezza folgorante costituisce senza dubbio il suo piu’ evidente pregio e limite. Decisamente sottoutilizzati in ruoli troppo poco sviluppati due grandi attori emergenti come Michael Fassbender, ormai alle soglie del divismo, e il sempre inquietante Michael Shannon.
Un blockbuster mancato insomma, e senza un vero motivo dato che a mio giudizio questo film medio e dignitoso e’ senz’altro meno peggio di tanti altri piu’ fortunati filmacci dell’ultimo periodo (vedi ad esempio l’ultimo scialbo e prolisso capitolo dei Pirati dei Caraibi). Questo Hex infatti ha se non altro il dono della sintesi, caratteristica sempre piu’ rara nelle produzione a medio/grosso budget,  anche per esigenze di produzione e mercato.
 

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