Regia di Florian Henckel von Donnersmarck vedi scheda film
Una donna, Elise, è tenuta d'occhio da servizi segreti, Scotland Yard, Interpol eccetera per essere l'amante di un noto criminale, Alexander Pierce, che ha speso milioni in chirurgia plastica per rendersi irriconoscibile e non restituire i soldi che deve al governo inglese e a un gangster. Elise riceve una lettera proprio da Pierce in cui le chiede di prendere un treno per Venezia e abbordare un uomo della sua stessa altezza e corporatura per far credere a chi la segue che si tratti proprio di Alexander; ecco allora che questa abborda il turista americano ed insegnante di matematica Frank, che riuscirà a rivelarsi un fenomeno negli intrig...Ok, ora basta, mi sarei anche rotto le scatole.
Boiata. Riassumo così. E grossa, anche. I nomi altisonanti e le ambientazioni veneziane dovrebbero essere marchi di qualità? La trama, che già di per sé non è brillantissima, assume risvolti sempre peggiori e poco credibili, cercando di essere al contempo spy-story e commediola e riuscendo invece nella mirabile impresa di non essere nessuna delle due cose; i protagonisti e le situazioni in cui gli stessi si trovano non rasentano la benché minima credibilità, l'indecorosa Angelina Jolie affida tutta la sua gamma espressiva (?) esclusivamente a quei due sacchi da boxe che si ritrova in faccia al posto delle labbra e Johnny Depp, tanto per cambiare negli ultimi tempi, è la caricatura di se stesso, autoimprigionatosi in un ruolo tanto ridicolo da non fargli assolutamente onore. Quando poi, nel giro di pochi minuti, compaiono Nino Frassica nei panni di un carabiniere siciliano (a Venezia) che esibisce espressioni quali "curnut'!", Christian De Sica e Raoul Bova, è a quel punto che capisci di esser capitato male. Malissimo.
"Non sono affatto pentito di averti baciata."
"Vorrei averti conosciuto in un'altra vita."
"Ma io sono innamorato di te."
Se volete, ditela pure una banalità, eh...
Il finale, per quanto possa sembrare difficile, riesce ad essere al livello, se non al di sotto, di tutto il resto. Patinatissimo, insulso, dilettantesco eppure addirittura pretenzioso. Un lavoro inspiegabile.
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