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Cyrus

Regia di Mark Duplass, Jay Duplass vedi scheda film

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Paul Hackett

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La recensione su Cyrus

di Paul Hackett
4 stelle

John, quarantenne (e qualcosa) in crisi, conosce (innamorandosene all'istante) Molly, attraente e vitale madre single di un bambinone ventunenne (il Cyrus del titolo) che, attraverso dispetti e ripicche, cercherà di impedire il nascente rapporto tra i due. Personalmente ho una teoria... un film con John C. Reilly, Marisa Tomei e Catherine Keener va visto a prescindere, anche se, come nel caso di "Cyrus", si dimostra una ca... volata pazzesca: la pellicola dei fratelli Duplass inizia come una classicissima commedia indipendente, sospesa tra il romantico, il drammatico ed il grottesco, continua come una sorta di inquietante thriller, per poi sciogliersi in un deludentissimo finale che sa tanto di scorreggia silente (dicesi "loffia", anche definita "Alfonssssssoooo" in un Pierino d'antan diretto dall'indimenticabile Marino Girolami). In tutta franchezza non conoscevo i fratelli Mark e Jay Duplass e nemmeno avevo mai sentito parlare del cosidetto movimento cinematografico "mumblecore", del quale leggo in rete i due registi sarebbero tra i principali alfieri: a giudicare da "Cyrus", non mi sono perso assolutamente nulla, i soliti vezzi da cinema indipendente (fotografia un po' sgranata, inquadrature tremolanti con zoomatine improvvise e del tutto incomprensibili, partecipazione di prammatica al Sundance Festival e via sbadigliando), i soliti personaggi bizzarri e un po' assurdi, la solita noia imperante. Discorso a parte, ovviamente, per il notevolissimo cast: per Marisa Tomei confesso un'antica e mai sopita passione, mentre John C. Reilly e Catherine Keener sono perfetti come sempre e Jonah Hill è bravo ad incarnare in maniera adeguata un personaggio che fa pena e ribrezzo allo stesso tempo... attori del genere meritavano decisamente materiale ben più sostanzioso sul quale lavorare. Inspiegabile la produzione dei fratelli Ridley e Tony Scott... chi gliel'ha fatto fare? Boh... voto mediocre.

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