Regia di George Nolfi vedi scheda film
. . . . Oro puro e amaro in bocca . . . . .
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• Il film non sarebbe neanche male, una storia d'amore con loro che si incontrano, prima si perdono poi si ritrovano, si piacciono e se lo fanno capire, poi i soliti inevitabili alti e bassi e così via. Il tutto nel contorno delle interessanti vicende di lui, candidato al senato degli Usa, e di lei, più che promettente ballerina e coreografa.
• Quanto sopra sa di visto e di rivisto ma il film introduce una variabile che può animare i singoli passaggi. Non si tratta della solita grave malattia, del lavoro dall'altra parte dell'oceano o di guai che riemergono dal passato. il film dice - nientedimeno - che il libero arbitrio è solo apparente: in realtà un determinismo di cui non ci rendiamo conto ha già deciso i nostri destini. L'innamoramento di David ed Elise è un errore, un baco, un intralcio nel regolare svolgimento del cosmico fluire che va immediatamente rimosso ad opera dei solerti "guardiani" del The Adjustment Bureau (titolo originale del film).
• Si aprono ottimi scenari perché con i guardiani che ammoniscono, sorvegliano e incalzano David, ogni singolo passaggio acquista nuova luce: lui lo dirà a lei o no? E rinuncerà a lei? Davvero o cercando poi di eludere e ingannare i guardiani? E lei capirà le sparizioni e riapparizioni di lui? E tutto l'incomprensibile e il non detto?
Tutto questo, ben gestito, potrebbe farne davvero un buon film. Ma solo se uno cerca di prenderlo per il verso giusto e di farselo andar bene.
• Hai lì oro puro: ti basta dare ai guardiani quel tanto di enigmatico, di sottilmente allusivo, di leggermente ambiguo ed ecco che lo spettatore è preso all'amo e non scappa più! Resta coinvolto, si interroga su quanto questi guardiani siano realtà e quanto proiezione, simbolo di remote paure di David, delle sue proprie e dell'essere umano in genere.
Qui invece la sezione "guardiani" irrompe nel film con la stessa grazia di un reparto dei NOCS o di rissosi corpi estranei in altri generi di film. Sono tanti e lenti, sufficientemente violenti e punitivi, distratti, incoerenti, a volte in disaccordo se non in conflitto tra loro.
• Possibile che il regista George Nolfi, lo sceneggiatore, lo stesso produttore e quanti lavorano al montaggio, nessuno, dico nessuno si sia accorto dell'occasione sprecata? Incomprensibile. Inammissibile. Da punire con una stella, una e mezza.
Poi pensi che la prova di Mat Dillon e di Emily Blunt è più che onesta e due stelle gliele dai comunque. Ma resta l'amaro in bocca.
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