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I guardiani del destino

Regia di George Nolfi vedi scheda film

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La recensione su I guardiani del destino

di LAMPUR
6 stelle

Mi piace l'idea (coltivata da P.K.Dick) di un disegno prestabilito che coordina il nostro esistere. Ed il film s'innesta di buon ordine sul filone degli Inception, con qualche svirgolatura di troppo ma con discreta capacità di farsi seguire a semplice condizione di non arrovellarsi troppo la mente sui tentennamenti di codesti guardiani che se, realmente, avessero avuto in mani le sorti del libero arbitrio per indirizzare il mondo verso mete virtuose, c'avrebbero fatto estinguere chissà quanti secoli or sono...

La storia vede l'ormai onnipresente Matt Damon, futura icona politica, in rapida ascesa col favore degli uomini, degli astri (e pure dei numi), innamorarsi dell'intrigante Emily Blunt che esordisce in una scena accantivantissima incontrando Big Jim Damon in un bagno per soli uomini.

Ma il Fato non gradisce e metterà bastoni tra le ruote  ai due per tutto il film fino a che la Massima Autorità (chiamata - che originali! -  Il Presidente) non varierà il percorso dei due amanti (forse stremato dall'inettitudine dei suoi guardiani/scagnozzi) che coroneranno finalmente il loro Amore, alla faccia del Fato avverso.

Ora, a dir la verità, e senza entrare troppo nei dettagli, siamo stati messi al corrente che a livello burocratico quest'Ufficio Aggiustamenti Supremi, di ripensamenti e cambi di direzione in corso d'opera ne esegue parecchi, e che i nostri due spasimanti, in epoche passate, avevano già incrociato i loro percorsi, rettificati poi - vai a capire il perchè - a più riprese, ed anche per questo,  a livello inconscio - ci viene appena spiegato -, l'attrazione quasi magnetica si era ripresentata più determinata che mai, forzandoli a non desistere dalla loro passione (ma sempre in realtà, 'sta passione sembra animare solo lui, che si perde la fanciulla per New York come un ago nel pagliaio e dovrà far ricorso all'ennesima botta di... fortuna per incontrarla di nuovo dopo tre anni di latitanza emotiva (del resto lei è un'anonima ballerina e lui un politico sulla cresta dell'onda sempre in tv e sui giornali, e se c'era qualcuno in grado di contattare l'altro, in preda al sacro fuoco della passione, questa doveva essere lei, ma vogliamo far finire il film in mezz'ora? Certo che no!...).

Nel mezzo c'è il tira e molla tra inseguiti ed inseguitori, reso spesso godibile da svariati salti spazio temporali per mezzo dei quali i guardiani manomettono le azioni umane a loro piacimento e che uno di loro insegnerà anche a Matt (stile Ghost) per rendere più frizzante il guardieladri; neanche male poi come giochino, se i “secondini” non risultassero cosi inguaribilmente approssimativi e pasticcioni. Tra di loro nota di merito ad un monumentale Terence Stamp che discetta di libero arbitrio disinvoltamente come noialtri lo potremmo fare di pancetta e carbonara. Il finale potrà risultare forse eccessivamente buonista come si suppone, del resto, fin dall'inizio, ma almeno la sufficienza il film se la guadagna con buon margine.

Che vi devo dì, evidentemente i “guardiani” avranno vigilato anche sull'esito di questa opinione...

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