Regia di George Nolfi vedi scheda film
Avete presente le favole di Andersen o dei fratelli Grimm? C'è un ragazzo che riceve nella culla un dono speciale e poi c'è la strega cattiva che fa di tutto per ostacolare il nostro eroe. Ma lui ha dalla sua la forza dell'amore per la bella principessa e vince e vissero tutti felici e contenti. Questa è più o meno la trama di ADJUSTMENT TEAM: c'è questo Essere Supremo che viene chiamato Il Presidente (alla domanda diretta: Chiè? è Dio? la risposta è: voi umani lo chiamate in molti modi) che ha scritto la storia dell'umanità e un certo numero di "angeli" o folletti o chi volete che hanno il compito di impedire le deviazioni dal disegno, ti fanno perdere le chiavi, o rompere il computer o rovesciare il caffé sul vestito nuovo quando vogliono impedire incontri indesiderati. Il nostro Matt Damon, già più giovane membro del Congresso e candidato al Senato per lo Stato di New York NON DEVE ASSOLUTAMENTE frequentare la bella ballerina Emily Blunt, sennò non potrà mai diventare Presidente degli Stati Uniti. E così inizia il tira-e-molla che continuerà per tutto il film, con inseguimenti e lacrime, e anche un "angelo" traditore che regala all'eroe un cappello magico che permette di attraversare i portali spazio-temporali di tutta la città (ma mi raccomando, devi girare i pomelli in senso orario!). Insomma, una storia romantica, ma bislacca, con attori spaesati e scene spesso al limite dell'umorismo involontario. La Blunt è carina quanto basta; Matt Damon, per quanto nel fisico sia sempre più un tipico irlandese tracagnotto del New Jersey, corre tutto il tempo come una lippa, forse grazie all'allenamento di INVICTUS; totalmente sprecato Terence Stamp, nella parte di "aggiustatore capo".
PS: ho letto almeno un centinaio di racconti di Philip Dick, non questo, ma credo che Dick in questo caso non c'entri proprio niente.
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