Regia di Alexandre Aja vedi scheda film
Ma quale paura, qui si ride di brutto. Per chi ama lo splatter e le tette rifatte, Piranha 3D rappresenterà una vetta inarrivabile. Sui fondali del Lago Vittoria, si nascondono, infatti, piranha risalenti al Pleistocene, eppure più intelligenti di qualunque altra creatura sullo schermo. Orde di ragazzini americani tutto testosterone e musica a palla si riuniscono per la festa di primavera, e il regista porno Jerry O’Connell (più noto come Il mio amico Ultraman) è deciso a girare un lesbo soft movie nella stessa stagione. Aggiungete all’impasto il ragazzino timido e impacciato con tanto di madre superpoliziotta e la brodaglia primordiale è fatta. Un massacro. Sangue, budella, arti maciullati, come non se ne vedevano da tempo, e quel pizzico di perversione che fa tanto botteghino. Questo deve aver sperato Alexandre Aja (Le colline hanno gli occhi, Riflessi di paura), sempre a caccia di remake da dare in pasto alle masse. Il risultato è uno Z movie che non ha nulla a che fare con il precedente di Joe Dante, che fa provare simpatia per le fameliche creature acquatiche alle prese con inebetite prede che in testa hanno solo una cosa: il sesso. Il sale dovrebbe trovarsi nel 3D, aggiunto in post produzione, ma anche quello risulta insapore. Inutile orpello di un film totalmente privo di fascino.
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