Paul Conroy (Ryan Reynolds) è un mercenario americano che da tempo lavora come camionista in Iraq. Dopo aver subito un rapido e improvviso attacco a bordo del suo convoglio, l'uomo perde e i sensi e quando si risveglia si ritrova sepolto vivo all'interno di una bara. Gli unici strumenti che Paul ha a sua disposizione per cercare di liberarsi da questa trappola mortale sono una torcia elettrica e un telefono cellulare. L'uomo comincia una lotta contro il tempo per riuscire a uscire dalla tomba.
Note
Un “racconto del terrore” che vorrebbe collocarsi nella scia di Matheson o dello Zio Tibia cui mancano però sia la paura sia l’inquietudine. Uno showcase. Un “pitch” di un regista che si candida ad altre imprese. Il risultato, quindi, è dall’elettroencefalogramma piattissimo dominato da una “noia” che ironicamente è il risultato di un’idea di cinema manipolatoria e autoritaria.
Amo il genere thriller ma questo l'ho trovato troppo angosciante. Avrei sicuramente evitato il momento del serpente e inserito qualche scena in altre location per renderlo giusto un po' meno claustrofobico. Reynolds se la cava. 6
Un film paragonabile a una scommessa, un vero e proprio esercizio di abilità anche tecnica spinto alle estreme conseguenze realizzato interamente dentro uno spazio chiuso, ristretto e angusto come può essere quello di una bara. Si può dunque dire che il regista ha vinto la sua sfida anche se con qualche piccola riserva (almeno da parte mia).
Vedetevi la puntata speciale di CSI "Grave Danger". Vale almeno tre volte questo filmetto che si dà arie perchè indipendente, ma di fatto appare come artificiale e posticcio. il discreto finale non basta. Bravo comunque Reynolds.
Bello, ma dico subito che ha metà film avevo già capito come andasse a finire, anche se alla fine è stato come vedere il titanic che affondava… senza poter far nulla, potevi solo guardare la fine che faceva.
Credo che quello che Rodrigo Cortés ha fatto con Buried sia paragonabile a una scommessa (prima di tutto con il pubblico) perché questa pellicola è un vero e proprio esercizio di “abilità” spinto alle estreme conseguenze e anche un po’ provocatorio (ce la farà lo spettatore a “resistere” e ad interessarsi?), visto che ha scelto di… leggi tutto
Cortès, chi era costui? Ryan Reynolds lo conosciamo bene, per lo meno noi femminucce: tipo ti-mostro-i-muscoli in "X-Men: Wolverine" e ti-mostro-muscoli-e-dolcezza nel commercialissimo "The Proposal". C'è che ti domandi come ci sia finito, visto il curriculum, in questa piccola perla tra il dramma e il thriller che dura 90 minuti appena, ma che - per la miseria - ti lascia,… leggi tutto
Un curioso oggetto filmico questo no budget su cui Hollywood ha messo il cappello sopra spacciandolo per la new sensation de che non se sa. Tutti a citare Hitchcock( giusto) ma col film sbagliato(tutti a dire Nodo alla gola ma Prigionieri dell'oceano non lo conosce nessuno?), tutti a esaltare il meccanismo del film ma nessuno che stia a pensare all'assurdità dell'assunto( ma perchè un… leggi tutto
Questa Playlist riporta i titoli di alcune pellicole nelle quali i protagonisti per diverse cause (sfortuna, attacchi di animali, sotto minaccia di altre persone) rimangono bloccate, intrappolate in determinati posti…
La luce è vita.
La luce intesa come opposto del buio, come elemento primario, biblico e vitale che ha favorito lo sviluppo umano, fin dall’invenzione del fuoco, fino ad arrivare allo spreco…
Nessun Avanti popolo nè Quarto Stato, men che meno folle oceaniche o cavalcate di eroi alla ricerca/conquista/scoperta del West o terre similari.
Protagonisti senza contorno, semi gettati sul mappamondo…
Un autista di camion impiegato in Iraq si risveglia in una bara di legno sotto terra. Dopo lo shock iniziale prova a chiedere aiuto utilizzando un telefonino e facendosi luce con un accendino. Godibile esperimento in claustrofobia, al bando tutti coloro che visto il film vogliono improvvisarsi esperti di tecniche di sopravvivenza e fargli le pulci.
“Stanno arrivando, vengono a prendermi!” Una nota di speranza, un grido di aiuto celato dietro un muro di rassegnazione. Queste le parole di un uomo, Paul Conroy, uno sfortunato camionista americano, risvegliatosi completamente imbavagliato e legato in un claustrofobico e opprimente luogo: una bara. Desiderio di salvezza che lo porta alla ricerca di una via di fuga; unico…
Perché andiamo al cinema? ... Perché ci crogioliamo sul nostro divano per vederci un bel Home Video? ... Ci sono mille motivi! Il cinema fa sognare, ma si gusta, si riesce a interpretare perché il…
Beh in questa situazione non c'è molto che si possa fare.Ma se avessero perso mezz'ora per farci vedere come ci è andato a finire la sotto sarebbe stato meglio.Molti hanno storto il naso per il finale,ma è l'unica cosa che miè piaciuta del film.
Elenco una serie di film che non possono nemmeno essere considerati film (per quanto mi riguarda), come dire, è come se una massa di letame abbia assunto una forma particolare, si sia assottigliata fino a…
Senza dubbio la sfida era ardua: fare un film su un uomo chiuso in una bara che cerca di liberarsi mentre tenta di spiegare, a tutti coloro che riesce a contattare con il cellulare lasciatogli in dotazione dai suoi aguzzini, come ha fatto a finire in quella scomoda, sul vero senso della parola, situazione. E, a quanto pare, a Cortes (vedere come si scrive) non manca il coraggio necessario per…
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Commenti (7) vedi tutti
Questo film lo ADORO ! Insieme ad altri piccoli cult girati in una unica stanza , come “Entrapped a Day of Terror” , “Oxigen” , “Lebanon” , ecc
commento di Guido80Amo il genere thriller ma questo l'ho trovato troppo angosciante. Avrei sicuramente evitato il momento del serpente e inserito qualche scena in altre location per renderlo giusto un po' meno claustrofobico. Reynolds se la cava. 6
commento di 75lukaUn film paragonabile a una scommessa, un vero e proprio esercizio di abilità anche tecnica spinto alle estreme conseguenze realizzato interamente dentro uno spazio chiuso, ristretto e angusto come può essere quello di una bara. Si può dunque dire che il regista ha vinto la sua sfida anche se con qualche piccola riserva (almeno da parte mia).
leggi la recensione completa di (spopola) 1726792Bello, originale, intrigante.
commento di ironsaxVedetevi la puntata speciale di CSI "Grave Danger". Vale almeno tre volte questo filmetto che si dà arie perchè indipendente, ma di fatto appare come artificiale e posticcio. il discreto finale non basta. Bravo comunque Reynolds.
commento di emilBello, ma dico subito che ha metà film avevo già capito come andasse a finire, anche se alla fine è stato come vedere il titanic che affondava… senza poter far nulla, potevi solo guardare la fine che faceva.
commento di SesaminaVoto al film : 4
commento di ripley77