Regia di Jacques Rivette vedi scheda film
Un film di Rivette, malgrado la trama, non può mai inserirsi in un film di genere, benché il genere viene preso come canovaccio. Qui il percorso di una donna,che poi diventano due, in una Parigi tutta in esterni, dove il pericolo arriva impercettibilmente e mai temuto e livello psicologico, anche se la ragnatela degli eventi si forma sempre più intorno, togliendo il respiro nella fase finale. Il gioco è sempre leggero fra le due donne, e quindi l'aspetto femminile è il fattore positivo, mentre quello maschile, ad iniziare dal fidanzato, è un comportamento subdolo e feroce. Rivette ha voluto costruire la traccia del racconto in maniera quasi aerea e quotidiana, con un pizzico di fantasia e poesia, seguendo meticolosamente,ma senza una presenza pesante, la traccia di una sceneggiatura meticolosa e composta da diverse mani, che hanno dato tutte un apporto ben preciso, compreso le due interpreti, che spesso giocano di improvvisazione, con la presenza del regista consapevole e determinate, prodotto anche da Barbet Schroroeder che ha già preso anche la via della regia di un cinema diverso
Una storia di genere trattata in maniera diversa
Una regia leggere, costruita con le attrici stesse, ma che sa dove deve arrivare
Attrice che non è venuta mai a patti con il cinema commerciale e qui dimostra ancora una vota la sua leggerezza di interprete
La figlia di Bulle? Una leggerezza lunare
Rivisto volentieri, dopo una carriera italiana di tutto rispetto,e cacciato dalla legge per una stroia di droga o quasi. Morto qualche anno fa, un attore significativo pera nni sessantottini e quelli subito a venire.
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