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Messia selvaggio

Regia di Ken Russell vedi scheda film

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La recensione su Messia selvaggio

di mm40
3 stelle

Parigi, inizio Novecento: scoppia l'amore - folle e tormentato come le due figure impongono - fra Henri Gaudier e Sophie Brzeska; il primo scultore e pittore, la seconda (vent'anni più di lui) scrittrice. Solamente lo scoppio della prima guerra mondiale li dividerà.

 

Messia selvaggio è un musical (quasi, se non accidentalmente) senza musica: un progetto destinato a fallire clamorosamente come l'amore fra i due protagonisti al centro della sceneggiatura che Christopher Logue (già nei panni di Richelieu nel precedente film di Ken Russell, I diavoli, del 1971; meno noto come sceneggiatore che come attore) ha tratto da un libro di H. S. Ede. Un musical in tutto e per tutto: l'azione è esasperata, le psicologie inesistenti, i personaggi si muovono saltellando e danzando sulla scena, gli stacchi fra una sequenza e l'altra sono netti e ogni parola è pretestuosa, i dialoghi sono assolutamente pura retorica vuota; manca solamente la musica e il prodotto è finito. Bizzarra opera ibrida, irrisolta, Messia selvaggio vorrebbe così tributare a un artista che della commistione fra (e del disprezzo per) tutte le arti ha fatto un marchio di fabbrica, un personale slogan; del carisma di Gaudier però non traspare granchè sullo schermo e in questa pellicola il pittore/scultore sembra più che altro essere un matto esaltato, un poveretto che vive di espedienti, ma soprattutto - dati i toni della messa in scena e la vacuità della narrazione - una maschera carnevalesca, priva di alcuna profondità e metafora evidente, trasparente della sofferenza dell'artista, di qualunque artista. In tutto ciò la Brzeska praticamente non serve a niente: regge il moccolo a Gaudier e finisce sempre in secondo piano, nonostante Dorothy Tutin riempia lo schermo in maniera nettamente migliore di quanto riesce a fare Scott Antony (e non Anthony, come molti siti erroneamente riportano). Detto questo non si può poi rilevare come i vent'anni di distanza fra i due personaggi si riducano - in modo assolutamente visibile - ai tre che trascorrono fra la nascita della Tutin (1930) e quella di Antony (1933). Ma la verosimiglianza, come già detto, non è criterio rilevante per Russell e Logue in questo caso. Fra gli altri interpreti si segnalano le presenze di Lindsay Kemp e di Helen Mirren. 3,5/10.

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