Regia di Jérôme Salle vedi scheda film
uno di quei film che ti passa davanti come niente fosse. patinato come una pagina di vogue, bello e leccato come un pezzo d'antiquariato che scopri essere un falso. in più pian piano che avanza il minutaggio, ti chiedi se ha veramente uno scopo una pellicola come questa, che da ambizioso che era, rotola nel palinsesto di sky in giugno o perchè in qualche cubo al supermercato nelle offerte " a partire da 3,90". siccome non c'è niente che faccia un pò di tensione, perchè non farne una baracconata divertente e divertita come quel capolavoro di HUDSON HAWK. qua ci si prende sul serio, ma penosamente. tra orrende parrucche, invecchiamenti da "hollywood party", e gran spreco di riprese grandangolari e dall'alto per far vedere che hanno veramente girato un pò di mondo per girare questa roba. la gente muore, ma i carcerieri in america latina non sfigurerebbero in un porno e più che paura ti aspetti che comincino a spompinarsi a vicenda, il plot televisivo dei "chi spia chi" ci porta faticosamente ad un finale desiderato come non mai. peccato per gilbert melki che aveva dato ottima prova di sè nei film di lucas belvaux, e che comunque non sfigura. miki manojlovic oramai campa di queste cose e fa bene. la lady kristin scott thomas è sempre una garanzia anche a marcia ridotta e le perdoni volentieri certe debolezze se poi ti interpreti perle come "matrimonio all'inglese" e steven waddington è un armadio a tre ante degno di una certa nota. tra l'altro la scena tra steven e il protagonista sul tetto del grattacielo è l'unica degna di nota, soprattutto quando è piegato all'indietro sulla ringhiera e cerca di strapparsi la camicia. il protagonista ha una faccia da idiota che consola e ha un suo perchè solo ed esclusivamente quando si spoglia ed è inquadrato dalle spalle alle natiche. per il resto speriamo torni da dove è venuto.
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