Regia di John Irvin vedi scheda film
Una tardo film che però appassiona sempre sia come interpretazione che come realizzazione. La trama è ben inquadrata, ma quello che ne viene fuori è il malessere che certe società totalitarie, indipendentemente dal colore politico, possono dare. Un uomo che resiste ad una kafkiana oppressione che gli mette a repentaglio la famiglia, senza mai capire il vero perché, colpisce la sua resistenza psichica, che è l'unica con cui fronteggiare certi atteggiamenti. Un dramma che gioca nell'equilibrio della sopravvivenza, e a dire la verità basandosi sulla ottima interpretazione di Sutherland, che non sbaglia un tiro, aggiudicandosi la palma del film.
Una storia vecchio tipo, ma realizzata bene, anche grazie all'attore principale
Un regista un po' altilenante, che non ha fatto cose eccezionali in questo film , ma non lo ha neanche rovinato.
Conciato male dal parrucchiere, ma la sua recitazione va oltre.
Il ruolo drammatico della moglie
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