Regia di Nimród Antal vedi scheda film
VOTO : 6,5.
Questo nuovo “Predators” non arriva ai livelli del primo, mitico, “Predator”, ma segna comunque un passo in avanti rispetto agli altri film realizzati nel frattempo con questi protagonisti cattivoni.
Così ci troviamo di fronte a un mix più che discreto tra azione e fantascienza, peccato per un finale che capisco dovesse essere aperto, ma così è francamente un po’ troppo.
Un gruppo di guerrieri di diversa provenienza si ritrova paracadutato in un’area sconosciuta (tra di essi Adrien Brody, Topher Grace e Alice Braga).
In breve tempo capiscono di essere finiti su un altro pianeta e che c’è qualcuno che li ha trasportati lì per fare una vera e propria battuta di caccia e che il loro ruolo è quello delle prede.
Venderanno comunque cara la pelle per cercare di salvarsi.
Le motivazioni sulle quali si regge il film non sono proprio esaustive (le creature non devono avere proprio niente da fare), così com’è del tutto inutile farsi troppe domande sul come il prelievo forzato degli uomini sia stato eseguito (poteva anche essere interessante), però il film ha un buon piglio e si dirama con un buon ritmo per un minutaggio assolutamente consono alla situazione.
Così, senza tanti patemi d’animo, il tempo viene riempito piuttosto bene, certo qualcosa di meglio si poteva fare nei dialoghi che, per quanto pochi, appena oltrepassano le tre o quattro battute non ce la si passa poi tanto bene.
Buoni gli effetti speciali, mentre è discreta la messa in scena che sfrutta ambienti naturali, ma anche tecnologici, di tutto rispetto.
Interessante il cast, anche se Trejo sparisce troppo presto, Brody è senza dubbio bravo (e pure fisicato), ma un po’ limitato dal contesto, mentre Fishburne è un po’ una meteora.
Bravo poi Antal a gestire la situazione in generale, creando anche alcune scene sopra le media del genere (vedi il duello tra la creatura e lo yakuza col vento che sferza l’erba), mantenendo un buon equilibrio nel racconto, utilizzando con dovizia gli effetti speciali a disposizione senza esagerare troppo.
Infine come detto all’inizio, il finale lascia un po’ di amarezza, pur giustificando la necessità di far capire che la storia potrebbe non essere finita qui è pur sempre vero che qualche soluzione migliore non era impossibile da trovare.
Discreto, finale a parte, anche qualcosa di più.
VOTO : 6,5. Conferma di saperci fare quando si parla di azione, ma gli manca sempre qualcosa per fare un deciso salto di qualità tra i big del genere e non.
VOTO : 6,5. Inutile dire che lo preferisco in altri lidi, ma anche qui non sfigura nonostante un doppiaggio diverso da quello che conoscevo mi abbia un pò spazziato e che Schwarzy rimane proprio un'altra cosa.
VOTO : 6++. Sufficientemente tosta.
VOTO : 6++. Abbastanza abile, discreta presenza.
VOTO : 6+. Comparsata non essenziale anche se di un certo fascino.
VOTO : 6. Muore troppo presto.
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