Regia di Nimród Antal vedi scheda film
L'ho visto, l'ho rimuginato, ho cercato di capire ma non sono arrivato a nulla. Che roba è Predators?
Il remake del film di McTiernan con la "s"? Un sequel, un postquel, un newquel, un reboot , un hobbit? Oddio, forse l'ultima mi sento di escluderla.
E' la testimonianza ulteriore che a Hollywood mancano idee quindi ritirano fuori dal cassetto film del passato riciclandoli per spremere fuori altri dollaroni?
Ci sono un messicano, un'israeliana, un giapponese, vari altri personaggi e Adrien Brody che sono caduti in una giungla.
Adrien Brody?
Quello che vinse l'Oscar per Il pianista?
Quello che ultimamente sta passando da una nefandezza all'altra, compreso Dario Argento e il torero più famoso del mondo?
Qui da bravo testimonial della sua palestra e della sua marca preferita di anabolizzanti si presenta con l'occhietto a fessura,la bocca contratta per sembrare più truce e il bicipite nudo.
Adrien Brody ha messo su i bicipiti e ha pure l'addome a tartaruga.
Anche le scamorze nel loro piccolo si inkazzano.
Dicevamo dello spunto da barzelletta:otto tipi diversi di umani(tipizzati manco fossero i Village people:c'è lo yakuza,l'ammazza ceceni, la cecchina israeliana, il narcotrafficante messicano, il pluriricercato e Adrien Bordy assieme ad altri due o tre) messi in scenario silvestre(come nel primo Predator o anche come in Lost) a cercare di sopravvivere nella nostra new sensation del survival horror.Uno spunto mutuato da The Cube o dalla saga di Saw in cui l'unico motivo di interesse è il pronostico sull'ordine dei decessi.
E se qualcuno pensa che moltiplicando miracolisticamente i predators il film acquisti interesse ,beh si sbaglia di grosso.
Antal si muove anche discretamente, riesce a tirare fuori quel pugno di sequenze che almeno danno un perchè alla visione(soprattutto nella seconda parte, più dark e claustrofobica), ma questa è la sagra del deja vu che inevitabilmente fa pensare a quel cult anni 80 senza la "s" in cui i bicipiti a mappamondo di Schwarzy non risultavano neanche così disturbanti, così come la sua incapacità cronica ad avere una-espressione-una su quella faccia che pareva intagliata nella roccia del monte Rushmore.
Rabbrividisco quando leggo di sottotesti politici e di un film anni '70 appena scongelato e dato in pasta al terzo millennio: qui l'unico sottotesto che riesco a leggere è quello del frusciare dei dollari che il produttore Robert Rodriguez( che sicuramente conosce a menadito l'originale) sperava di contare. Non gli è andata benissimo ma neanche così male per cui il solito finale aperto autorizza a pensare a un futuro capitolo.
L'unica cosa rimarchevole a mio parere è il cameo di Fishburne, la cui follia accoppiata al cuore di tenebra della giungla lascia intravedere riflessi della megalomania kurtziana.
Ma è solo un lampo nella notte più buia.
Spero solo che Adrien Brody cambi agente o cambi spacciatore.
Una volta era uno dei migliori attori della nuova leva hollywoodiana.
qualche guizzo nel mare magnum del deja vù
mostra i muscoli e non solo metaforicamente
rodrigueziana (nel senso di Michelle) fino al midollo
simpatico come un cactus nelle mutande
cameo degno di nota
muore troppo presto
il suo nome è più lungo della parte che recita...
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