Regia di Nimród Antal vedi scheda film
Determinato sia a prendere le distanze dagli incroci con l' Alien di Ridley Scott che a rinverdire la saga del cacciatore alieno per antonomasia, Robert Rodriguez scrive e produce il terzo capitolo cinematografico sui Predators. Il soggetto che il cineasta texano mette nelle mani di Nimròd Antal non si discosta molto dal canovaccio dei due film precedenti. Cambia l' ambientazione, questa volta si gioca direttamente su di un altro pianeta dove otto, fra mercenari e combattenti vari, vengono catapultati per fare da preda nella nuova battuta di caccia allestita dagli inarrestabili guerrieri venuti dallo spazio. Sempre muniti di artigli metallici, cannoncino laser e sistema di camuffamento iper-tecnologico, questa volta si muovono in tre ed in un territorio a loro conosciuto dove possono fare il bello ed il cattivo tempo, senza pietà alcuna. Ciò nonostante, portare a casa gli scalpi umani non sarà impresa semplice tanto più se a guidarli troviamo un arcigno e disilluso Adrien Brody che venderà cara la pelle. Antal probabilmente non è regista di quelli che folgorano ma quando si tratta di azione e tensione sa dove mettere le mani e confeziona un prodotto ben girato ed avvincente che completa perfettamente un' ipotetica trilogia ed anzi lascia spazio ad eventuali altri sequels. Immediato e ritmato sin dall' inizio, con le potenziali vittime in caduta libera sulla riserva di caccia, "Predators" è un discreto film di genere, dotato di uno script essenziale che non si perde troppo in spiegazioni ma che punta direttamente alla concitazione degli eventi con particolare attenzione verso i meccanismi che si celano dietro l' istinto di preservazione. Effettivamente il film procede esattamente come uno si aspetta ma diversi sono i passaggi indovinati come le varie citazioni verso i film di McTiernan ed Hopkins - che danno una sorta di continuità alla trama - o l' inserimento di una breve sequenza che rimanda ad "Il mio nemico" di Petersen e che per un attimo crea addirittua empatia nei confronti della creatura. Funzionale il cast cosmopolita; in un mondo capovolto dove i peggiori assassini vengono stanati come selvaggina, lasciano comunque il segno sia il folle sopravvissuto di Laurence Fishburne che il, solo all' apparenza, fuori posto Topher Grace. Senza parlare poi di quel silenzioso killer yakuza che sfida uno dei predator in un duello all'arma bianca. Gustosamente anacronistico.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta