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John Rabe

Regia di Florian Gallenberger vedi scheda film

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La recensione su John Rabe

di fratellicapone
8 stelle

Era un eroe dimenticato come lo era Schindler come lo è tuttora Perlasca o Palatucci e chissà quanti altri.

La caratteristica di questo film è che John Rabe è un tedesco e solitamente, nella filmografia relativa agli anni del nazismo, non siamo abituati a vedere tedeschi che compiono opera umanitarie. John Rabe è un tedesco che dirige da oltre 27 anni lo stabilimento Siemens di Nanchino. E’ un grande stabilimento con centinaia di dipendenti cinesi e produce energia elettrica. Rabe è quello che oggi si chiamerebbe manager e dirige la fabbrica con efficienza teutonica non disgiunto da un senso dell’humour più inglese che teutonico.

E’ un membro autorevole del regime nazista, frequenta l’elite di Nanchino ma la vita lo pone di fronte a delle scelte inaspettate e drammatiche. La Siemens aveva richiamato Rabe in Germania e lui e la moglie Dora erano pronti a partire e ad affidare lo stabilimento al nuovo direttore, un nazista fanatico, che aveva istruzioni per chiudere tutto e tornare in Germania. Ma stanno arrivando a Nanchino i giapponesi preceduti da notizie di massacri e violenze inaudite e Rabe compie la sua scelta. Manda Dora in Germania con l’ultima nave che parte e non consegna lo stabilimento al nuovo direttore e, sotto l’attacco aereo giapponese, fa aprire le porte dello stabilimento per consentire ai dipendenti e familiari di rifugiarsi. Sotto un enorme bandiera tedesca, con la croce uncinata, distesa come una tenda si rifugiano tutti perché gli aerei alla vista della bandiera, il Giappone e la Germania erano alleati, cessano il bombardamento. E’ sicuramente la scena più bella: questa grande bandiera, associata nel nostro ricordo a prevaricazione e morte, in questo film è un rifugio provvidenziale per persone destinate a sicura morte. Rabe metterà su una zona protetta riconosciuta dai Giapponesi, anche se sottoposta di continua ad angherie uccisioni e riuscirà a salvare tutti o quasi coloro che si rifugiarono nell’area protetta. Dalle notizie alla fine dei titoli di coda apprendiamo che Rabe al ritorno in patria fu considerato un amico dei cinesi e nemico degli alleati germanici e fu emarginato e morì povero e dimenticato.

Il film descrive la figura di Rabe e il suo porsi come uomo e non come nazista di fronte a scelte difficili e pericolose per poter rimanere un uomo.

Ottima l’interpretazione di Ukrich Tukur e di Steve Buscemi, nel ruolo di un chirurgo tedesco dal carattere completamente diverso da Rabe, ma che alla fine scopriranno di essere fatti della stessa pasta.

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