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Amsterdamned

Regia di Dick Maas vedi scheda film

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La recensione su Amsterdamned

di maso
8 stelle

 

Fantastica trovata di Dick Maas quella di sfruttare Amsterdam e il suo singolare tessuto urbano per raccontare un thriller che poteva essere ambientato solo nella capitale olandese, ma non è tutto perchè se si mette da parte la trama lo si può gustare come uno splendido depliant della città, della quale vengono messe in mostra tutte le bellezze.

Amsterdam by night vista da sottacqua con le sue lucine appese che illuminano il buio pesto e poi alla luce del sole dal punto di osservazione opposto, ossia il cielo aperto, un giro per i canali sul caratteristico barcone turistico mentre la guida ci informa sui numeri storici della citta' e poi via in sella ad una golf accanto al protagonista che passa di fianco all'obelisco del Dam e porta a cena fuori Laura nel ristorante mulino che ricordo benissimo visto che si trova a non più di un quarto d'ora a piedi dalla stazione centrale.

La visita al Reijks Museum dove osserviamo "La ronda di notte" quadro simbolo della storia fiamminga, un lungo giro a tutta birra fra i canali con i motoscafi lanciati in un inseguimento mozzafiato ripreso e montato in maniera perfetta fra ralenty e accelerazioni, da notare in questa lunga sequenza un inserto girato nel canalone centrale di Utrecht, mi riferisco a quello in cui i motoscafi sormontano un moletto occupato dai turisti ai tavoli, riconoscibile perchè ad Amsterdam non esistono bar a livello dell'acqua, sono tutti risalzati ed io conosco molto bene anche Utrecht per cui giurerei che anche la scena della pattuglia notturna sui canali è stata girata nella stessa location.

 

 

 La location bellissima usata in molti film olandesi

 

Due scene che illustrano il fuzionamento dei ponti mobili e le chiuse, un'occhiata significativa all'interno di una casa barcone in una notte di pioggia intensa che sovente colpisce la città.

Il lato umano infine è ben documentato perchè la protagonista femminile è l'attrice olandese simbolo di questo cinema, la bella Monique van de Veen musa di Verhoeven in tanti film ricopre bene il suo ruolo, simula con il viso l'orgasmo nella scena d'amore in maniera disinvolta come quando esprime la paura nella scena finale incarnando la tipica bellezza olandese fisicamente imponenete e con un sorriso magico ma anche un po' glaciale e non troppo incline alla facile concessione, non a caso il killer sommozzatore al centro della storia fa fuori subito una bella puttana a fine turno che si allontana dal famoso quartiere a luci rosse, manca solo una bella scena in un coffe shop e la cartolina dei divertimenti era completa.

Su questo quadro turistico si sviluppa l'indagine di Eric Visser ( visser=pescatore.....injoke non accessibile a tutti) interpretato dal bravo Huub Stapel, attore limburghese già ammirato in "L'ascensore" sempre di Maas: Eric deve rintracciare un killer subacqueo che si muove nei luridi canali della città uccidendo indistintamente uomini e donne di tutte le età.

La trama ha qualche ingenuità narrativa come l'amichetto sensitivo della figlia di Eric, la scena in cui il sommozzatore omicida compare dall'armadio della barca affondata da ore (bombole eterne?) o il proiettile che buca la maschera ma non la testa però il film è molto divertente e Maas sciorina anche una buona suspense dall'inizio alla fine, stupenda la sequenza in stile "Jaws" con la vittima stesa su un canotto, in più i due inseguimenti per i canali, su strada e sull'acqua, sopra e sotto i ponti, sono meccanismi perfetti di un realismo esaltante anche nei brevi scorci dove veicoli e motoscafi si scontrano con natanti e ostacoli.

Il livello sanguinario è moderato e quindi il film va bene anche per i più piccoli, basta pensare alla prima scena un po' forte in cui l'allegria su un battello turistico carico di bambini viene spezzata da una delle vittime appesa a un ponte mentre la guida racconta la struttura delle "kromme huis", una scena simbolo di questo divertente film in cui thriller e didattica si amalgamano alla perfezione.

 

 

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