Regia di Jay Roach vedi scheda film
Il remake de "La cena dei cretini" era un film sbagliato già in partenza: talmente unico e riuscito l'originale (nonché recente!) che se fosse andato bene sarebbe stato merito dello script francese, fosse stato meno riuscito sarebbe stato un delitto...
Purtroppo è questo secondo il caso del film di Jay Roach (la saga di "Austin Powers" e di "Ti presento i miei" nel curriculum): l'ironia di partenza diventa - era il rischio maggiore - volgare presa in giro, e il talento di Steve Carell nell'interpretare il cretino del titolo è inutile per risollevare la situazione. Troppo forzata la sua performance, per quanto in più occasioni divertente.
Un gruppo di elitari uomini d'affari ha l'abitudine di organizzare una cena a cui ognuno deve invitare un "cretino", una persona talmente idiota (inconsapevolmente) da poter esser presa impunemente in giro e "vincere" il titolo del mese. Tim è al suo primo invito, e sta al gioco per ottenere la promozione lavorativa che cerca: l'incontro con Barry gli permetterà di avere una chance.
Paul Rudd è il protagonista, colui che lo sceglie per la "cena" e che si affeziona a lui (La sua stranezza? Costruire modellini con topini imbalsamati, protagonisti degli splendidi titoli di testa e davvero incredibili!). La sua fidanzata è la bella Stephanie Szostak, il capo da accontentare Bruce Greenwood.
Uno dei punti più bassi è però la folla di cretini, con Zach Galifianakis protagonista di alcuni siparietti davvero stupidi (nel senso peggiore del termine), ma anche un'attrice talentuosa come Lucy Punch è ridotta qui a macchietta sessualmente perversa.
Cosa rimane da salvare? Detto degli splendidi titoli di testa (davvero imperdibili...), qualche situazione "malin-comica" con il duo Carell-Rudd, abbastanza affiatato, e alcune stranezze viste alla cena (Chris O'Dowd schermidore ceco, l'Octavia Spencer di "The Help" come medium sui generis). Ma è troppo poco, peccato.
(http://newamericancomedy.blogspot.com/2012/02/cena-con-un-cretino-dinner-for-schmucks.html)
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