La recensione su Solitary Man

di supadany

6 stelle

VOTO : 6+.

“Solitary man” è un percorso personale e distruttivo moderno (una vita lavorativa e famigliare più volte rovinata a causa dei propri vizi), ma soprattutto un autentico “one man show” di Michael Douglas che nobilita un film altrimenti un po’ piatto e poco trascinante.

Ben Kalmen (Michael Douglas) avrebbe tutto dalla vita, una bella famiglia ed un’ottima posizione lavorativa nel mondo del commercio di automobili.

Ma è anche un imperterrito donnaiolo, o almeno lo diventa dopo che il suo dottore gli comunica che deve fare degli accertamenti al cuore.

Così seguirà un percorso ricco di svincoli, ma troverà e perderà nuovi amici, sempre per i soliti comportamenti per nulla ortodossi.

Ma una nuova occasione si propone sempre, il dubbio che rimane è sapere se Ben se la farà nuovamente sfuggire o meno.

L’aspetto assolutamente dominante, ed interessante, del film è vedere muoversi il datato Douglas che sembra metterci molto di se stesso in questo personaggio.

E questo lo rende decisamente vivo, per quanto anche poco appetibile e talmente contrastato che è dura avvicinarcisi anche nei momenti più duri.

Per il resto il passo è abbastanza omologato, raramente si vola alto e spesso si ripropone il costante canovaccio a sfondo sessuale in cui il protagonista cade anche quando proprio non dovrebbe (la figlia della sua potente compagna, l’amica della figlia, la fidanzata del suo giovane amico).

Qualche bel dialogo condisce la vicenda, finale aperto che lascia dare allo spettatore l’interpretazione dei fatti.

Insomma direi che è un film tutt’altro che indispensabile, che mette in scena un personaggio a cui è difficile tifare, con una forma corretta, ma ispirata solo a tratti.

Nel complesso più che sufficiente.