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Solitary Man

Regia di Brian Koppelman, David Levien vedi scheda film

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La recensione su Solitary Man

di bradipo68
6 stelle

Il solitary man del titolo è Michael Douglas in carne e rughe che arrivato a un'età congrua cerca di fare un bilancio di tutto quello che si è lasciato alla spalle.Michael Douglas non recita questo personaggio,traspone semplicemente se stesso sullo schermo:ex uomo di successo con situazione familiare disastrata,una dipendenza dal sesso che va oltre la patologia(chissà perchè quelli che hanno questi problemi e hanno il portafoglio ben fornito sono considerati dei malati di dipendenza dal sesso,quelli con molti meno soldi e che hanno la stessa "patologia" sono solo dei depravati senza speranza),problemi di salute che mettono un grosso punto interrogativo sul futuro.Esattamente quello che è successo al vero Micahel Douglas.Il film è la cronistoria della sua discesa nell'abisso,della sua pervicacia nel voler abbattere tutti i paletti inibitori che regolano le relazioni tra le persone,cercando di andare a letto con tutti gli esseri viventi di sesso femminile che incontra.E anche quando vuol mettere la testa a posto rimettendosi in pista con un lavoro modesto presso un suo amico,il passato tornerà a farsi sentire.A me non piace Douglas,l'ho sempre considerato un mediocre con alcune notevoli prove intepretative in carriera.Qui devo dire che è bravo,sarà perchè recita se stesso ma qui è convincente molto più del film che per descrivere un uomo oltre la  mezza età con una visione distorta della moralità si riempie suo malgrado di personaggi di contorno banali e poco riusciti,oltre che poco approfonditi.Si moltiplicano illustri apparizioni usa-e.getta in cui il divo di turno appare e scompare alla velocità della luce.Il protagonista non accetta che il suo corpo non risponda più alle sue sollecitazioni(di ogni genere non solo sessuali),non accetta la malattia cardiaca legata all'invecchiamento,disperatamente agogna a recuperare rapporti familiari trascurati(come quello col nipote) e cerca di ribadire la propria (finta) giovinezza tentando sempre di concupire diciottenni o giù di lì.Mi ricorda qualcuno...che come lui non si rassegna all'anagrafe impietosa...

Su David Levien

regia poco brillante ma il copione ha qualche freccia al proprio arco

Su Brian Koppelman

regia poco brillante ma il copione ha qualche freccia al proprio arco

Su Michael Douglas

prova notevole

Su Susan Sarandon

poco più di un cameo

Su Danny DeVito

anche lui appare ben poco

Su Mary-Louise Parker

poche battute

Su Imogen Poots

nei panni di una diciottenne concupita

Su Jesse Eisenberg

breve apparizione

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