Regia di Pasquale Festa Campanile vedi scheda film
Il soggetto viene da un racconto di Bianciardi e Buzzanca è un discreto attore che - anche per colpa di film come questo - è rimasto sempre sottovalutato. Questo è quanto c'è di buono, insieme all'apprezzabile cast di caratteristi e spalle invidiabili (Toffolo, Tedeschi, Tordi, la stessa Antonelli, invidiabile per altri motivi) nel presente film, che peraltro vede anche la comparsata di Bianciardi stesso. In quel periodo lo scrittore toscano se la passava maluccio e per sbarcare il lunario scriveva anche qualche raccontello erotico; fra l'altro la storia, sotto l'aspetto psicologico, non è nemmeno banalissima, ma si può immaginare con la co-sceneggiatura e la regia di Festa Campanile come sia precipitata la situazione. Finale smodatamente comico che sminuisce il valore del racconto. Da qui in avanti Buzzanca (discorso che vale pure per la Antonelli) conoscerà il successo nel filone della commedia scollacciata.
Un violoncellista frustrato, che non riesce ad emergere nel suo lavoro, approfitta delle grazie della moglie, fotografandola e mostrandola agli amici, per sentirsi finalmente importante ed invidiato. Lei ubbidisce, anche se non capisce pienamente.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta