Regia di Jean-Luc Godard vedi scheda film
Ultima parte, l'ottava, di questo sconfinato documentario sulle storie della Storia del cinema, firmato da un Godard all'ennesima potenza, eclettico e incontenibile, stralunato e caotico, capace di fornire con il suo commento (voce fuori campo; in questo episodio compare concretamente molto poco, al contrario dei precedenti) una serie di spunti di riflessione e di immagini suggestive che ruotano attorno al magico mondo del cinema. Molto più che un'invenzione, molto più che fantasia: al termine del viaggio-cinema ci rimane sempre qualcosa di concreto; allo stesso modo la realtà è molto meno che un'esperienza concretamente catturabile, perchè l'arte (la fotografia come la letteratura, la poesia come la pittura, il teatro come ovviamente il cinema) può raccontare tutte le storie tranne una: quella di chi sta raccontando. Questa incompenetrabilità fra realtà e finzione, fra vita e cinema è il paradosso dell'esistenza del regista, che si commiata con parola commosse dal suo pubblico dopo le oltre quattro ore di Histoire(s) du cinéma. Questo episodio è lievemente più lungo dei precedenti, tranne il primo: 37 minuti e mezzo. 7/10.
Un viaggio fra i 'segni' che il cinema ci ha lasciato e ci lascia, come fosse un'esperienza onirica al termine della quale qualcosa di concreto ci è rimasto: ed è il ricordo.
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