Regia di Jean-Luc Godard vedi scheda film
Secondo capitolo delle 'storie della Storia del cinema' firmate da Godard; in totale saranno otto episodi e prenderanno l'arco di una decade. In una quarantina di minuti il regista - che di tanto in tanto compare anche in prima persona, nel suo studio, intento a battere a macchina col suo fedele sigaro in bocca - ci racconta di come in quasi un secolo di vita il cinema non si sia occupato che di una tematica sola e cioè del connubio inestricabile fra sesso e morte. 'Invenzione senza futuro' (definizione degli inventori, i fratelli Lumière) oppure arte ancora a uno stadio infantile rispetto alle sorelle maggiori (in particolare alla fotografia, da cui legittimamente discende)? Con il solito utilizzo strabordante della titolazione e delirante del montaggio, Godard imbastisce un monologo suggestivo, efficace e pregno di idee. Vediamo e rivediamo così Chaplin, Bunuel, Renoir, Rossellini e tanti altri grandi del passato. 7,5/10.
Godard, con l'ausilio di immagini tratte da grandi film del passato, spiega come in realtà il cinema si sia occupato sin dalla sua nascita di una cosa sola: il connubio sesso e morte.
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