Regia di Jean-Luc Godard vedi scheda film
Nel 1988 Jean-Luc Godard intraprende un'opera monumentale, smisurata, senza ancora sapere esattamente quanto e come il progetto si svilupperà. Si tratta della 'storia delle storie del cinema', gioco di parole che la lingua francese restituisce in maniera ben più efficace: Histoire(s) du cinèma comincia come un documentario di un'ora scarsa di durata che ripercorre il primo Novecento sul grande schermo. Da Charlie Chaplin a Howard Hughes, da Irving Thalberg a Buster Keaton, scorrono le immagini tratte dai film per Godard più significativi di quel periodo; nel mezzo c'è tutto il tempo per il regista francese di comparire intento a battere i tasti della macchina da scrivere nel suo studio, sigaro in bocca ed espressione assorta. Il commento parlato è confuso, balbettante, si incrocia con la titolazione onnipresente e altrettanto delirante, fra giochi di parole, stimoli auditivi-evocativi, concetti e trasfigurazioni degli stessi: insomma un commento godardiano al 100%. La marcia in più di questo lavoro sta nella memoria del regista e autore del testo, che incastra come tessere di un puzzle sconfinato i più disparati fotogrammi e dialoghi da film del passato (e che film); in questo campo, cioè parlando di storia del cinema, Godard può senza immodestia definirsi un'autorità: e qui lo dimostra appieno. 7,5/10.
Godard ripercorre il primo Novecento del cinema, citando (a parole e nelle immagini tratte dai film) Chaplin, Keaton, Hughes, Renoir e tanti altri, fino ad arrivare al Rossellini di Europa 51. Il nucleo del discorso verte attorno alle storie della Storia del cinema.
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