Regia di Christopher Smith vedi scheda film
Christopher Smith è un signore di quasi quarantacinque anni. Mi chiedo:a) possibile che non abbia mai visto uno, dico uno, dei film di Bava - padre - del perido d'oro ? b) va bè che del Titanic siamo tutti affascinati, ma, via, riciclarlo in modo così pacchiano (abbindolando i kubrikiani che ne parlano come di un Overlook -???- dolomitico) è proprio da scemi. Veniamo alla storia: una conturbante Melissa George, ragazza madre (??) con figlio autistico a carico, decide di prendersi una vacanza, per ritrovare la forma (??) in una barca a vela con amici. D'accordo, non sono Melissa, ma ci fosse mai qualcuno che mi offra una vacanza così! Bah...., va bè, siamo in Australia, crediamoci. Da questo momento, qualcuno potrebbe già dubitare che la storia sia fittizia: possibile mai che una donna lasci il figliolo da solo blablabla ? A questo punto, gli amici hanno un incidente. La barca si rovescia (ma chi l'avrebbe mai detto!), devono rifugiarsi in un transatlantico !!! ...che passava di lì per caso. Qualcuno più decente avrebbe perlomeno dato un trucco diverso ad una pur bellissima fanciulla che invece si approssima a visitare questa grande meravigliosa nave con degli short a la page ed una faccia linda, appena trattata da una crema addolcente. Gira che ti rigira, la nave è vuota. Ahhhh, mo sì che è 'na vacanza. No. Perchè un tizio sbrindellato armato di fucile comincia ad uccidere tutti gli amici. Tranne una...Insomma, la piccoletta - Melissa è intorno al metro e sessanta - scopre (???) che si trova in un loop temporale, e che ogni volta che se ne libera, la violenza si ripete (ma quale violenza? Mah...uno con un fucile che ammazza....sai che idea originale ! E se ci mettevi 'na motosega ?). Ma la bimba - sempre Melissa, mai uno svenimento, un infartino, và....un'altra al suo posto sarebbe già morta de paura - capisce (??) che deve ammazzare tutti gli amici se vuole uscire dal loop. Ma, dopo averlo fatto, neppure funziona. Sorpresa finale. Tutta qui la trama di un film piatto, scialbo, ripetitivo, che non giustifica i confini di libertà narrativa utilizzati, che ammicca un pò alla felice stagione dell'horror italiano anni settanta con vezzi tecnologici ed ambienti improbabili. Opera che nasce vecchia, si colora di stereotipi e vivacchia grazie a continui sbalzi temporali forzosi e mai spontanei. Trucchi risibili, recitazione al minimo sindacale, colonna sonora invadente ed inappropriata, Una scena su tutte: la lotta con il forzuto amico che sta per uccidere la figliola risolta a favore di questa (ma chi sì, a figlia 'e hulk hogan? ) La domanda: i predecessori, si chiamino Polansky o Friedkin, ma anche Argento e Romero, avevano la straordinaria capacità di ambientare l'horror in una realtà metropolitana ed attuale per l'epoca. Possibile che oggi solo "estraniandosi " ('o titanic, ma va, va, ...) si possa inculcare un pò di spavento ? Ah, sì, la mia tradizionale chiusura obbligatoria, con la perentorietà sulla pellicola: Improbabile. Altamente.
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