Regia di Todd Louiso vedi scheda film
La voce e lo specchio. Sono due facce della crisi d’identità di Marc Pease, un ex studente di un liceo che all’epoca era stato preso da una crisi di panico prima di uno spettacolo. Per tranquillizzarlo il suo insegnante di canto, Gribble, gli aveva promesso di fargli da manager e di produrgli il disco di esordio. Con il tempo però si è completamente dimenticato di lui. Le traiettorie quasi slap-stick (con tre attori adattissimi come Ben Stiller, Jason Schwartzman e Anna Kendrick) sono anestetizzate in un cinema di parola sull’atto creativo. Restano solo ombre di Il mago di Oz con numeri musicali poco fiammeggianti in un film che teoricamente poteva essere pieno di riflessi seduttivi. Todd Louiso, più conosciuto come attore (lavorava con Jack Black nel negozio di dischi di John Cusack in Alta fedeltà), mette il silenziatore, liberando sporadicamente solo Marc in uno dei pochi momenti riusciti, quando si gira di spalle mentre la sua band continua a cantare. Vorrebbe esserci il binomio tra musica e vita di Saranno famosi e l’irriverenza del cinema di John Waters. Ma poi ci si trova davanti a un collage di sconclusionati spezzoni dove l’ossessione, lo slancio, l’ambizione vanno in offside.
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