Regia di Katja von Garnier vedi scheda film
Apprezzabile tentativo di girare un film sui lupi mannari con basso budget e concentrandosi sulla psicologia e sulle interazioni dei personaggi più che sull'esibizione di sequenze spettacolari. Ma la storia, adattata ancora una volta da un romanzo, sembra una versione alternativa e contrapposta di Twilight: qui il "normale" è un ragazzo, mentre il "mostro" è la ragazza, discendente da una stirpe di lupi mannari.
La sceneggiatura si incentra allora sullo scontro tra queste due nature, quella umana e quella animale, ma lo fa con leggerezza e poca sensualità, al contrario di quanto ci si sarebbe potuto aspettare, data anche la suggestione del titolo.
Molto prevedibile lo svolgimento che però si lascia guardare, grazie ad una rivelazione progressiva dei personaggi e all'inserimento di qualche variante inaspettata; buona la musica e le ambientazioni, sobborghi e chiese abbandonate in territorio romeno (una stranezza questa: la Transilvania non era la terra dei vampiri?); gli attori sono accettabili e la regia fa avvertire la sua impronta femminile senza eccedere con la melassa.
Tuttavia dalla trasposizione di un'opera che ha vinto il premio come miglior libro "per giovani adulti" ci si sarebbe aspettati qualche brivido in più.
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