Regia di Adolfo Arrieta vedi scheda film
Nonostante sia tratto da un testo di Jean Cocteau, A. Arrieta non cava un ragno dal buco: il film, breve almeno, ha qualche momento interessante ma la scintilla non si innesca mai e il registro grottesco non morde a dovere, restando appena accennato. Tutto resta scostante e in una specie di limbo. 4 1/2
Brevi citazioni musicali stupende ma appiccicate con lo sputo (tra queste spicca il balletto Il mandarino meraviglioso di Bela Bartok, terribile capolavoro allucinato).
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