Regia di Edoardo Leo vedi scheda film
Un film che parte molto bene, si mantiene a galla per buona parte dello svolgimento, ma si sflilaccia nel finale. Un film “on the road”, a bordo di una splendida spider d’epoca, che ci porta in una Calabria di oggi che resta sullo sfondo, alternando tristi visioni di palazzoni e cemento a panoramiche marine che sembrano ricordare che un tempo quello fu un dei più bei litorali d’Italia. Inizialmente, tutto sembra funzionare. I due fratelli che si mettono in viaggio sono rappresentati in maniera spontanea e assai spiritosa da Marco Bonini e Edoardo Leo. Ben presto, però, mi sono reso conto che non reggono il confronto con le prestazioni di una strepitosa Sabrina Impacciatore e di un immortale Gabriele Ferzetti, in ruoli purtroppo sacrificati per far posto a due protagonisti che, con il passare dei minuti, accusano una certa ripetitività recitativa. Anche le battute cominciano a perdere colpi e a farsi prevedibili. Se inizialmente la vicenda strappa alcune risate, in seguito non si riesce ad andare oltre qualche rarefatto sorriso, fatta eccezione, appunto, per le scene in cui tornano ad esprimersi Sabrina Impacciatore e Gabriele Ferzetti. Man mano che mi avvicinavo alla conclusione, la sensazione di occasione sprecata si faceva nitida. I dialoghi cominciano a sconfinare nel melenso, i buoni sentimenti inquinano un racconto che sembrava puntare sulla riflessione e un’analisi non superficiale dei personaggi. Il ritratto finale della povera mamma deceduta diciotto anni prima mi ha dato il colpo di grazia e mi sono cadute le braccia.
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