Regia di Edoardo Leo vedi scheda film
Voglio recensirvi uno di quei film che più vedi, più apprezzi.
Questo è uno di quelli.
Diciotto anni dopo è la storia di Mirko e Genziano, due fratelli che hanno smesso di parlarsi e frequentarsi dal giorno della morte della mamma.
A farli rincontrare è un altro evento tragico, la morte del padre, che come ultimo desiderio ha quello di essere portato in Calabria dai due figli, uniti.
L'intera storia verte così sul percorso che i due fratelli, così diversi, devono affrontare.
Si tratta di un viaggio materiale, su strada, e di un viaggio mentale, fatto scavando nel proprio io e riportando in superficie vecchie ferite mai rimarginate.
L'abilità della sceneggiatura sta nel perfetto bilanciamento tra emozioni diverse.
Sottilmenteci lo spettatore si ritrova dall'aver appena sorriso, all'asciugarsi gli occhi umidi, dal provare compassione, all'arrabbiarsi.
Ecco. Questo è proprio il bello di questo film: scavando nell'anima di Mirko e Genziano, arriva certamente alla nostra.
In particolare, oltre all'ottima sceneggiatura -che, personalmente, è in un film la cosa a cui bado di più-, ho apprezzato la regia, e le interpretazioni dei grandi Leo, Impacciatore, Bonini e Ferzetti.
Menzione d'onore va a Vinicio Marchioni, che ha una parte minuscola, per non dire un cameo. Una chicca, nella chicca.
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