Regia di Edoardo Leo vedi scheda film
Capita che due attori si scrivano da soli i personaggi che sognano di interpretare da sempre. Capita che non trovino un regista e che quella storia se la facciano da soli. Edoardo Leo all’esordio alla regia ci è arrivato per forza, per dare corpo a Diciotto anni dopo, scritto con l’amico fraterno Marco Bonini. La storia di due fratelli coltelli, divisi dalla morte della madre in un incidente automobilistico che li coinvolse, riuniti solo da quella del padre, 18 anni dopo la prima tragedia, appunto. On the road di formazione, alla Simon Konianski: viaggio bizzarro su una Morgan (che macchina, da 10) in cui Mirko, (in)dolente meccanico, e Genziano, broker finto cinico, ritrovano se stessi riportando le ceneri del genitore in Calabria, per riunirlo alla moglie. Una storia dolce, in cui i cliché vengono smontati con grazia. Leo in mano ha una doppia coppia sicura - oltre a lui e Bonini, meravigliosi Impacciatore (non ne sbaglia una) e Ferzetti - e il jolly Eugenia Costantini: se li gioca al meglio, il film viaggia sui due confronti e su una scrittura leggera e profonda. Commedia all’italiana, commedia agrodolce di viaggio che a noi riesce solo in corsia di Sorpasso. Attori che diventano autori, un’altra perla della nostra generazione di fenomeni.
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