Regia di Emmett Malloy vedi scheda film
Emmett Malloy, in questa occasione senza il consueto sodale Brendan, suo fratello, dirige un documentario a portata di White Stripes: musica e chiacchiere si alternano, palco e vita quotidiana, sui bus, lungo le strade, costituiscono un tutt'uno, uno scenario unico in cui Jack White e la taciturna 'sorellina' Meg (nonostante le voci messe in giro da loro stessi, i due non sono affatto parenti) si esibiscono in una maniera radicalmente naturale, priva di trucchi, priva di paroloni ed effetti scenici, facendo forza solamente sulla propria musica (sul palco) e sulla propria simpatia (fuori). Malloy aveva già diretto qualche videoclip della band (My doorbell, Icky thump) e conosce bene il duo, caratteristica che aiuta nelle confidenze dietro le quinte, che mostrano un Jack White sempre euforico e sorridente, esattamente come ce lo si aspetterebbe (e viene quindi qualche dubbio sulla veridicità delle riprese, ma pazienza: si tratta pur sempre di un prodotto per i fans, certo non di un ritratto biografico approfondito). Chiaramente nella scaletta dei brani immortalati in questo Under great white northern lights (titolo che immortala tutta l'epica western-pionieristica della band) non mancano le hits: dalla già citata Icky thump a I just don't know what to do with myself, cover di Burt Bacharach portata al successo da Dusty Springfield negli anni '60; da Blue orchid a Black math, da Fell in love with a girl a Seven nation army, brano che in Italia è assurto in maniera del tutto equivoca (tramite banali cori da stadio, in pratica) a una popolarità straordinaria. 6/10.
Documentario sulla tournè canadese dei White Stripes del 2007.
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