Regia di Pier Francesco Pingitore vedi scheda film
Con tutti gli evidenti limiti del caso, si tratta di una commedia a sfondo satirico-politico dalle unghiette debitamente spuntate. Comunque roba che di lì a 15-20 anni in Italia sarà definitivamente proibita: anche perchè qui siamo nel 1982 e lo scandalo P2 è materia fresca, ma la portata della situazione probabilmente non è ancora del tutto manifesta (e non la è neppure 30 anni dopo, a guardar bene). Chiaramente, per non voler saper leggere nè scrivere, Pingitore rende inoffensiva qualsiasi eventuale frecciatina: non compaiono i nomi reali, tutti lievemente modificati (Gelli e Forlani diventano Belli e Forlotti), figuriamoci se vengono tirati in ballo la Dc o i cognomi dei pezzi grossi coinvolti nello scandalo. Tira però una lieve aria di sarcasmo e satira all’acqua di rose che, qualche anno dopo, aiuta a rivalutare un simile lavoro facendolo quasi sembrare una specie di manifesto sovversivo. La situazione peggiorerà non solo in politica, ma anche nel cinema: Pippo Franco, Oreste Lionello, Bombolo (ma anche Giorgio Porcaro, Anna Maria Rizzoli e Pippo Santonastaso) sono ‘seconde linee’, ma avercele oggi! 4/10.
Licio Belli è a capo di una loggia segreta che vuole sovvertire il potere in Italia. Mette al suo fianco un sosia del Presidente del Consiglio Forlotti e tratta con sceicchi e generali, ma la combriccola è troppo sgangherata per andare da qualsiasi parte.
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