Licio Belli, capo della loggia massonica P2, inganna gli altri membri della loggia facendoli credere che il Presidente del Consiglio, l'onorevole Forlotti, sia entrato anche lui nel gruppo segreto. Per riuscirci si serve di un poveraccio che assomiglia a Forlotti e che, abilmente truccato, finisce per assomigliargli al punto che, intervistato da un giornale, rilascia dichiarazioni che mettono in ginocchio il governo. Scoppia così lo scandalo P2. tra equivoci, rivelazioni e allusioni più o meno esplicite e satiriche ai fatti reali dell'Italia di quegli anni.
Il “venerabile gran maestro” della Loggia P2 Licio Gelli, recentemente scomparso, al cinema non è stato fortunato nell’essere rappresentato. Al contrario della visibilità e dell’alone di gran burattinaio dei misteri italiani avuta in quarant’anni di carriera massona deviata, sul grande schermo c’è finito, a mia memoria, due volte: il mediocre I BANCHIERI DI DIO di Giuseppe Ferrara (interpretato da Camillo Milli, unico vezzo l’accento toscano). Molto peggio fece nel fatidico ’82 Pierfrancesco Pingitore con ATTENTI A QUEI P2. Farsaccia messa in piedi sull’onda dello scandalo scoppiato in quei mesi: la scoperta di una lista di 900 nomi affiliati alla cosiddetta Loggia massonica Propaganda 2 (politici, giornalisti, generali, faccendieri, imprenditori…). I giudici Colombo e Turone scoperchiarono uno Stato parallelo manovrato o coperto (a seconda delle correnti giornalistiche) da un ex materassaio (definizione perfida di Montanelli), ammanicato con dittatori sudamericani e poteri forti americani e italiani. La scalata riuscita al “Corriere della Sera” con le tessere di Costanzo, Gervaso e Di Bella direttore. Oggi i giornali tendono a smontare il personaggio, il quale comunque qualche soddisfazione l’ha avuta in vita, visto che il suo Piano di Rinascita (molto poco) Democratica è stato, per buona parte, attuato. E lui gongolava. Libero.
Satira rocambolesca sullo scandalo che sconvolse l’Italia nel 1981 con la scoperta delle liste della loggia massonica di Licio Gelli. Pier Francesco Pingitore propone una commedia leggera che annoverava comici del bagaglino in voga, cambiando i nomi delle personalità note con appellativi dilettevoli, quali l’onorevole “Forlotti”, il banchiere… leggi tutto
In un lussuoso hotel romano Licio Belli (sic!), Venerabile Maestro di una loggia massonica, nota una certa somiglianza tra un modesto piazzista di giocattoli e il Presidente del Consiglio. Decide quindi di servirsi della cosa per proprio interesse ed organizza... Correva l'anno 1982 e Pier Francesco Pingitore decide di realizzare un instant movie parodistico sullo scandalo della Loggia… leggi tutto
Scrive Massimo Gramellini: “Era un trapezista del nulla, capace di saltare con una capriola dal fascismo all' antifascismo e di infilarsi in tutti i posti dove ci fosse odore di chiuso e non per aprire le finestre, ma per abbassare le serrande. Non esiste mistero italiano da cui non spunti la sua faccia di italiano qualunque, più furbo che intelligente. E questo la dice lunga sulla… leggi tutto
In un lussuoso hotel romano Licio Belli (sic!), Venerabile Maestro di una loggia massonica, nota una certa somiglianza tra un modesto piazzista di giocattoli e il Presidente del Consiglio. Decide quindi di servirsi della cosa per proprio interesse ed organizza... Correva l'anno 1982 e Pier Francesco Pingitore decide di realizzare un instant movie parodistico sullo scandalo della Loggia…
Satira rocambolesca sullo scandalo che sconvolse l’Italia nel 1981 con la scoperta delle liste della loggia massonica di Licio Gelli. Pier Francesco Pingitore propone una commedia leggera che annoverava comici del bagaglino in voga, cambiando i nomi delle personalità note con appellativi dilettevoli, quali l’onorevole “Forlotti”, il banchiere…
"Attenti a quei P2" diretto nel 1982 da Pier Francesco Pingitore, devo dire che non mi è piaciuto per niente. La storia si svolge in un Hotel a Roma, e racconta che Licio Belli, capo della loggia massonica P2, inganna gli altri membri della loggia facendoli credere che il Presidente del Consiglio, l'onorevole Forlotti, sia entrato anche lui nel gruppo segreto. Per riuscirci…
con tale narraziione l'argomento di cose
strane e inusuali forse, visto che sotto sotto si gettarono ombre direi sinistre per gli intenti della
cosa e del titolo, e il caso però non mi pare poi l'abbiano recepito col plauso di tante altre persone, altresì chissà che il 2017... dia poi genere a qualche film di miglior prospettiva e divertimento.
Scrive Massimo Gramellini: “Era un trapezista del nulla, capace di saltare con una capriola dal fascismo all' antifascismo e di infilarsi in tutti i posti dove ci fosse odore di chiuso e non per aprire le finestre, ma per abbassare le serrande. Non esiste mistero italiano da cui non spunti la sua faccia di italiano qualunque, più furbo che intelligente. E questo la dice lunga sulla…
Una delle pochissime gag divertenti è vedere campeggiare sui titoli di testa la dicitura "un film di Pier Francesco Pingitore" ed ho riso perché mi viene in mente che Woody Allen non scrive un film di nelle sue pellicole mentre Pingitore e Vanzina si. Allora penso che questi registi più inetti sono e più arie si danno. E fidatevi, Pingitore è davvero un regista inetto. Qui vuole fare una…
Film molto particolare, il suo intento è quello di mettere in luce i problemi politici italiani dell'82, e ci riesce benissimo, anche grazie all'esperienza satiro-politica di Pingitore e alla bravura di tutto il cast. La pellicola comunque è una commedia, si ride, ma c'e una sorta di messa in guardia all'Italia sui circuiti loschi che nessuno ha mai saputo. Il film è stato…
Con tutti gli evidenti limiti del caso, si tratta di una commedia a sfondo satirico-politico dalle unghiette debitamente spuntate. Comunque roba che di lì a 15-20 anni in Italia sarà definitivamente proibita: anche perchè qui siamo nel 1982 e lo scandalo P2 è materia fresca, ma la portata della situazione probabilmente non è ancora del tutto manifesta (e non la…
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Commenti (3) vedi tutti
Parodia dello scandalo p2 confezionata dal bagaglino ,spassoso il commissario terrunciello di Giorgio porcaro
commento di 90000Il “venerabile gran maestro” della Loggia P2 Licio Gelli, recentemente scomparso, al cinema non è stato fortunato nell’essere rappresentato. Al contrario della visibilità e dell’alone di gran burattinaio dei misteri italiani avuta in quarant’anni di carriera massona deviata, sul grande schermo c’è finito, a mia memoria, due volte: il mediocre I BANCHIERI DI DIO di Giuseppe Ferrara (interpretato da Camillo Milli, unico vezzo l’accento toscano). Molto peggio fece nel fatidico ’82 Pierfrancesco Pingitore con ATTENTI A QUEI P2. Farsaccia messa in piedi sull’onda dello scandalo scoppiato in quei mesi: la scoperta di una lista di 900 nomi affiliati alla cosiddetta Loggia massonica Propaganda 2 (politici, giornalisti, generali, faccendieri, imprenditori…). I giudici Colombo e Turone scoperchiarono uno Stato parallelo manovrato o coperto (a seconda delle correnti giornalistiche) da un ex materassaio (definizione perfida di Montanelli), ammanicato con dittatori sudamericani e poteri forti americani e italiani. La scalata riuscita al “Corriere della Sera” con le tessere di Costanzo, Gervaso e Di Bella direttore. Oggi i giornali tendono a smontare il personaggio, il quale comunque qualche soddisfazione l’ha avuta in vita, visto che il suo Piano di Rinascita (molto poco) Democratica è stato, per buona parte, attuato. E lui gongolava. Libero.
leggi la recensione completa di hallorannDivertente presa in giro della p2 .Ottimo Oreste Lionello
commento di antonio de curtis