Regia di István Szabó vedi scheda film
E' un film intenso, complicato e complesso, esteticamente gradevole. Porta un tema difficile ed importante con lucidità e convinzione, riuscendo a non essere mai noioso. E men che meno retorico. Brandauer furoreggia in istrionismo lasciando trasparire la luminosità del genio.
Il suo habitat naturale non è lo schermo ma il teatro, e si vede. Forse proprio per questo in "Mephisto" brilla di luce propria e il film gli deve almeno l'80% della sua riuscita. Contemporaneamente seducente istrione dallo sguardo magnetico di lucida follia e meschino omiciattolo dilaniato dalle proprie debolezze, rende con ammirevole maestria gli inconciliabili controsensi facili a trovarsi in un animo umano. Bellissimo e disgustoso, affascinante e spregevole, geniale e patetico, per me si meriterebbe proprio un bel 10 e lode!
Come sempre capita con Szabò, alcuni particolari non sono resi con la dovuta chiarezza, ma è il meno ermetico dei suoi film. Il filo della storia è svolto bene, i personaggi sono indirizzati sempre sui giusti binari, ma il vero spessore del film è dato dal talento di Brandauer.
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