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Poetry

Regia di Chang-dong Lee vedi scheda film

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La recensione su Poetry

di bradipo68
8 stelle

Il nuovo film di Lee Chang Dong  non è solo un intenso ritratto femminile come potrebbe sembrare a prima vista..La protagonista( Mi-ja) è una donna un pò in là negli anni,tira su il nipote che va ancora a scuola e che inspiegabilmente è rimasto a lei dopo che la figlia di Mi-Ja ha divorziato.A un banale controllo medico le viene diagnosticato il morbo di Alzheimer.E'per quello che talvolta dimentica i nomi delle cose più banali,secondo lei perchè è un periodo un pò così...Per arrivare a fine mese fa anche la badante part-time a un anziano signore non più autosufficiente.Mi-ja veste con vestitini dai motivi floreali vivaci,indossa sempre un vezzoso cappellino,conduce una vita modesta ma dignitosa.Si iscrive a un corso di poesia e si duole tanto che la poesia non le sgorghi con naturalezza dal cuore.Cerca quasi con ansia l'ispirazione per scrivere ma non le viene naturale.Il suo piccolo mondo nella cittadina vicino Seul in cui vive è a tenuta stagna,impermeabile alle influenze esterne.Però quando viene avvicinata dal padre di un compagno di scuola del nipote che assieme ad altri viene accusato di aver perpetrato violenza sessuale su una compagna di scuola che poi ha scelto di suicidarsi(e lei all'inizio del film nell'ospedale aveva visto il corpo della ragazza ed era stata colpita dalla reazione della madre) tutte le sue certezze vengono annullate.Il suo mondo viene irrimediabilmente incrinato e condizionato.E cerca la poesia che è dentro di lei.Mentre il nipote continua da invertebrato a vegetare massacrandosi con idioti shows televisivi e uscite con gli amici.Pur se il personaggio di Mi Ja è il cardine del film è indubbio che in Poetry oltre a un riuscito ritratto femminile vi sia molto altro.E'il ritratto di una crisi di valori che attanaglia soprattutto la parte più giovane della società coreana.Una società in cui le donne sono succubi,le famiglie sono disgregate e le generazioni future riservano delusioni.
Accanto a questo a mio parere c'è come un esortazione a guardare dentro se stessi,in fondo la poesia parte da dentro l'anima,allora perchè non affidarsi al proprio cuore?
Poetry è anche una descrizione poetica dell'avvicinamento della protagonista,già nella fase autunnale della propria vita alla morte e prima ancora all'oblio.L'Alzheimer arriva a toglierti la memoria,malattia vigliacca come poche altre.E una vita senza memoria che razza di vita può essere?
Lee Chang Dong comunque non cerca la facile svolta melodrammatica,lavora di cesello sulle emozioni trattenendole,smorzandole persino, in un finale di grande bellezza legato alla sensibilità dello spettatore.In questo è aiutato da una splendida attrice che dà vita a un personaggio femminile che non si dimentica facilmente,donna all'apparenza delicata come un fiore al vento eppure ostinata e capace di estrarre da se stessa risorse inaspettate.Anche a costo di umiliarsi. 

Su Chang-dong Lee

regia di grande pregio formale senza per questo essere manierista

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