Regia di Michelangelo Frammartino vedi scheda film
'Le quattro volte' di Michelangelo Frammartino per me costituisce un'occasione mancata di fare un buon film.
L'autore denota una grande mano nella costruzione delle singole sequenze, molto elaborate per i movimenti di macchina - ampio ricorso a panoramiche e campi lunghi - e ispirate per l'uso del paesaggio - una Calabria che, contrariamente a Mario Sesti non mi ha per nulla ricordato il Canada - come un vero e proprio elemento cardine del suo fare cinema, ma non narra una storia nel senso classico del termine, con inizio, svolgimento e conclusione, ma un susseguirsi di immagini che si legano tra loro più per associazioni di idee, come la bella ellissi con cui si passa dalla morte del pastore alla nascita della capretta, a testimoniare la continuità dell'esistenza.
Se ogni scena presa in se stessa ha un indubbio fascino, il tutto risulta un po' forzato e stancante, dati i molti cali di ritmo nonostante la pur breve durata.
Penso che se il regista saprà abbinare lo stile ad una storia che lo valorizzi, potremmo essere di fronte ad un autore con la A maiuscola.
Voto: 6.
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