Regia di Michelangelo Frammartino vedi scheda film
Chiariamo subito che il mio giudizio di sufficienza non è legato all'estetica del film nè ai suoi intenti poetici e introspettivi. Questo è uno di quei film che entusiasmano gli amanti del genere ma uccidono di noia tutti gli altri ed io, banalmente, appartengo ai secondi. Dopo i primi quindici minuti di totale silenzio, qualche colpo di tosse e belato, ho capito che combattere col sonno sarebbe stato più impegnativo del solito e che quelle immagini per quanto evocative ed intense non possono bastar da sole a tenere su tutto. Non sempre almeno, non con tutti. Non mi permetto di dare un voto ad un'opera che artisticamente ha una sua dignità da rispettare nè mi permetto di consigliarlo o meno perché per quanto monotono questo è uno di quei film imprevedibili che possono generare impatti inaspettati. Semplicemente, non aspettatevi azione, dialoghi, trame; immaginate di essere Dio, di utilizzare il vostro occhio perfetto, le vostre perfette orecchie per osservare un angolo di mondo da tutti gli altri dimenticato. Forse è questo l'approccio con cui l'avrei dovuto vedere anch'io.
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