Regia di Breck Eisner vedi scheda film
Solo vagamente ispirato all’originale The Crazies di George A. Romero del 1973, La città verrà distrutta all’alba lascia per strada qualunque metafora politica e qualunque intento sperimentale (il vecchio film era corale, senza protagonisti e senza movimenti di macchina: montaggio puro) per rispettare le regole del mainstream. Ci sono un eroe-sceriffo e fanciulle da salvare, situazioni canoniche come il “villaggio dei dannati” messo in quarantena e soldati più odiosi dei poveracci che un’arma batteriologica ha reso folli e assassini. Tutto si potrebbe archiviare come seriale e sempliciotto se il regista Breck Eisner (attualmente alle prese con il remake di Brood. La covata malefica, brrr...) non assestasse un paio di ottimi colpi di scena. Uccisioni raffinate con il forcone, momenti d’azione ben giocati in una morgue, almeno una sequenza di alta suspense come quella dell’autolavaggio. Piccole soddisfazioni in mezzo a grosse banalità, direte voi, ma il pellegrino che gira ramingo tra i meandri dell’horror industriale si accontenta. Casomai spiace che il genere, anche se poco ambizioso, anche se di largo consumo, non sappia essere radicale come un tempo.
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