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Non è il Messia (È un ragazzaccio)

Regia di Aubrey Powell vedi scheda film

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La recensione su Non è il Messia (È un ragazzaccio)

di Piace91
8 stelle

Il quarantennale dei Monty Python non poteva essere festeggiato meglio. In una Royal Albert Hall gremita va in scena un ambizioso, ma riuscito, riproponimento dell'epocale "Life of Brian" in chiave lirica: un oratorio che nobilita nella forma la fenomenale verve del (fu) sestetto britannico, senza intaccarne la graffiante ironia. John Du Prez fa un lavoro di scrittura e arrangiamento da grande maestro, conferendo diversi livelli di forza e armonia alle varie parti, in relazione ai fatti narrati. I quattro cantanti (basso-baritono, tenore, soprano e mezzo-soprano), insieme alle più rudimentali doti canore di un prorompente Eric Idle, forniscono grandi prove, insieme naturalmente alla maestosa orchestra sinfonica della BBC e all'immenso coro dell'emittente pubblica inglese, in prima fila nell'onorare quei geni "that put the Great into Britain".

 

Lo spettacolo è una grande festa, si ride di gusto e si resta ammaliati dalle musiche. Tra i momenti topici, la grandiosa entrata delle cornamuse delle Royal Scots Dragoon Guards in "You're the one", attimi che strappano qualche lacrima; e dall'altra parte il quasi regale ingresso di Terry Gilliam, che si prende tutto il tempo per poi affermare solamente "I'm not". Michael Palin, in versione Miss Betty Palin, è spassosissimo (ancor di più nella riproposizione dell'iconico Ponzio Pilato del "vovesciatelo pev tevva"), così come Terry Jones nella parte del minatore gallese. Stona invece clamorosamente l'assenza di John Cleese: sembra quasi uno sgarbo verso tutti, fan compresi. Se già di Graham Chapman buon'anima dovevamo necessariamente fare a meno, lo scherzetto dell'allampanato Python si poteva evitare. Come dice Eric Idle, con una risatina fuorviante, nei contenuti speciali: "Cleese, you bastard!".

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