Regia di Franco Indovina vedi scheda film
Più incline degli altri campioni della commedia all'italiana a mettersi addosso ruoli sgradevoli o contorti,Ugo Tognazzi trovò a metà anni Sessanta una giusta chiave espressiva,affidandosi via via a registi che tentavano d'analizzare certa fenomenologia nostrana,come il gallismo,il mito del maschio cacciatore,e l'amarezza che fa da controcanto ad una vita passata a far conquiste fini a se stesse.Indovina non è stato un autore vero e proprio,e ad esempio,a "Menage all'italiana",per essere un film grottesco alla Ferreri manca un gusto mordace per la provocazione,ma anche la poetica tipica del cinema del regista milanese,e per essere una commedia alla Risi o Monicelli,il tono è sostanzialmente lugubre,asfittico.Le situazioni del poligamo che racconta a tutte le donne che incontra una vita diversa e adotta nomi,falsi ricordi differenti,per compensare la propria nullità di fondo,si accavallano senza costruire davvero una storia compiuta,e benchè Tognazzi sia duttile,esprima bene i chiaroscuri di un personaggio insofferente circa la realtà e anche la Donna,nonostante ne conosca molti tipi e provi con ognuna un mènage,appunto,si rimane bellamente in superficie.Senza approfondire,nè colpire lo spettatore,pur con una vicenda che (pare)sia stata estrapolata dalla cronaca,e sia già assurda di per sè.
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